Tra le iniziative la formazione LIS – Lingua dei Segni Italiana –  a genitori, insegnanti e operatori. A spiegarci dell’importanza del progetto la dottoressa Valentina Colozza di I-SPK, Io Se Posso Komunico.

Continua nella nuova emergenza COVID-19 il progetto +ARIA – Attività Ricreative Inclusive e Assistenza ai bambini con Sindrome CHARGE. Avviato lo scorso giugno al fianco di Mondo CHARGE e del Servizio nazionale per la pastorale delle persone con disabilità della CEI – Conferenza Episcopale Italiana, il progetto è nato per rispondere in modo concreto all’emergenza sociale creatasi in Italia a causa della pandemia COVID-19, che ha privato e continua a privare molte persone con disabilità e le loro famiglie di cure, reti di sostegno e servizi essenziali.

Tra le iniziative in programma in questa nuova fase i workshop di formazione LIS – Lingua dei Segni Italiana. A beneficiarne 22 famiglie di bambini con più di 7 anni con Sindrome CHARGE, insegnanti di sostegno e operatori.

La LIS è una lingua a tutti gli effetti e si esprime attraverso lo sguardo, le mani e il corpo. È l’unico mezzo espressivo e comunicativo per i sordi e per le persone con disturbo o assenza della comunicazione e del linguaggio. Non c’è un’età per impararla, ma anzi più il bambino è esposto e più apprende. Molto, naturalmente, dipende dalle sue condizioni ambientali e fisiche, se ha cioè un ritardo cognitivo o motorio.

ci spiega Valentina Colozza, psicoterapeuta di I-SPK, Io Se Posso Komunico

Il progetto

Tre i gruppi, due per i genitori e uno per gli operatori, che parteciperanno ai workshop di formazione LIS.

L’obiettivo è quello di fornire ai partecipanti, sia essi genitori, insegnanti, fisioterapisti, gli strumenti per comunicare con i propri bambini in modo più ampio, con un lessico maggiore, così che questi possano davvero sentirsi inclusi nel loro microcosmo di vita quotidiana. Per fare questo abbiamo suddiviso i gruppi in modo omogeneo, basandoci sulle caratteristiche dei ragazzi e sulle necessità avvertite

continua la dottoressa Colozza

La testimonianza di Linda

Che ampliare il lessico e imparare la LIS siano importanti, ce lo dice anche Linda, la mamma di Ilaria, un’adolescente di tredici anni con Sindrome CHARGE:

Ilaria segna da quando aveva due anni. La LIS è il suo modo di comunicare, di conoscere e imparare. Per questo anche io e mio marito, prima, e i suoi fratellini poi, abbiamo imparato a segnare con lei. Il nostro approccio è stato fortunato: come per tutte le lingue abbiamo iniziato dalle categorie più semplici per arrivare man mano a quelle più complesse. Per non tutti però è così: molti genitori si ostinano a non impararla.

Linda
Mattia davanti al pc col proprio assistente

Il timore e la speranza

L’ostinazione di molti genitori nasce dal rifiuto di accettare la disabilità del proprio figlio. “Lo scoglio più grande è lì” ci dice Linda.

Quando capiscono che per comunicare con il proprio bambino hanno però bisogno di uno strumento allora imparano la LIS. Ecco perché è importante promuovere i workshop.

aggiunge la dottoressa Colozza

Il prossimo anno Ilaria inizierà il liceo pedagogico e da grande sogna di diventare un’infermiera. Nel mentre, grazie a un’assistente alla comunicazione, sta arricchendo il suo vocabolario, sta facendo suoi nuovi segni: gli stessi che in modo indelebile lascia in chi la circonda.


{{ errors.first('firstname') }}
{{ errors.first('lastname') }}
{{ errors.first('email') }}