In occasione della Giornata Internazionale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, rinnoviamo il nostro impegno nell’emergenza COVID-19 al fianco dei bambini con disabilità nel mondo.

bambina in classe in cameroon durante l'emergenza covid

I bambini nell’emergenza in numeri

L’emergenza sanitaria che stiamo vivendo sta generando anche una terribile emergenza economica e sociale che sta mettendo ancora più a rischio le persone con disabilità. Rispetto agli altri, sono spesso escluse dalle cure, dal lavoro e dall’istruzione.
In tutto questo sono i bambini a pagarne il prezzo più alto.

I bambini con disabilità e le loro famiglie, in particolare quelli che vivono in povertà, affrontano molteplici sfide durante la pandemia, tra cui la mancanza di istruzione, di servizi sanitari adeguati e l’assenza di una rete di protezione sociale. In queste condizioni, aggravate dal COVID-19, chi vive in povertà è a rischio di ulteriore discriminazione ed emarginazione.

Ecco alcuni dati:

  • Si stima che il 50% delle persone con disabilità non abbia avuto accesso alle terapie e alle cure di cui ha bisogno durante la pandemia.
  • Già prima dell’emergenza COVID-19, nei Paesi in via di sviluppo solo 1 bambino con disabilità su 10 andava a scuola. Ora il dato non può che peggiorare.
  • La pandemia COVID-19 ha fatto sì che oltre 1 miliardo di bambini e ragazzi siano rimasti senza scuola.
  • Almeno 1/3 degli studenti del mondo (463 milioni di bambini) non ha potuto accedere all’apprendimento da remoto.
  • I più colpiti sono gli studenti dei Paesi più poveri, che hanno già perso quasi 4 mesi di scolarizzazione dall’inizio della pandemia.
  • 1 Paese su 3 nel Sud del mondo non ha introdotto alcuna misura per includere o favorire l’accesso a scuola a chi è a rischio esclusione.  
  • Per 368,5 milioni di bambini non poter andare a scuola ha significato anche non poter accedere agli unici pasti garantiti della loro giornata.
studenti in fila per lavarsi le mani

Cosa stiamo facendo

Abbiamo garantito, dove possibile, la continuità dei nostri progetti, nel totale rispetto delle norme vigenti in ognuno dei Paesi in cui operiamo. Siamo intervenuti nell’emergenza COVID-19 supportando le persone con disabilità e i più vulnerabili, attraverso la distribuzione di kit igienici, sanitari e alimentari; sensibilizzando e informando su quello che stava accadendo e le corrette pratiche da mantenere per prevenire il contagio e rimodulando i nostri progetti per poter offrire assistenza continuativa.

Ora che i nostri ospedali, i centri e le scuole stanno riaprendo, stanno riprendendo anche tutte le attività giornaliere. Siamo felici di condividere con ognuno di voi alcuni degli aggiornamenti che ci stanno arrivando dai partner sul campo.

Educazione inclusiva – Promdicham school, Cameroon

La Promdicham School è una scuola sostenuta da CBM, in cui bambini con e senza disabilità studiano e imparano insieme. Poter garantire continuità alle scuole inclusive come questa significa dare la possibilità a tutti i bambini di imparare, ciascuno secondo le proprie esigenze, e dare tutti gli strumenti per essere inseriti, un domani, nel mondo del lavoro e vivere una vita indipendente, al pieno del loro potenziale.

una bambina con disabilità si lava le mani a scuola

La scuola, chiusa da marzo, ha riaperto a giugno per i bambini dell’ultimo anno di elementari e per la classi della scuola secondaria. Le lezioni iniziano alle 8 del mattino, ma Madame Jeanine, una degli insegnanti, sanifica tutte le classi, dai banchi alle panche. All’ingresso accoglie gli studenti alla porta e si accerta che le mascherine coprano naso e bocca e che si disinfettino le mani prima di entrare in classe.

Riabilitazione e disabilità – Naro Moru, Kenya

Dopo un primo stop a causa della pandemia da COVID-19, la Naro Moru Disabled Children Home è ora operativa; il dipartimento di riabilitazione ospita pazienti giornalmente e i servizi a raggi X vengono offerti su base settimanale, anche se il flusso di pazienti è basso rispetto al periodo pre-COVID, sono state effettuate le attività di chirurgia per bambini con disabilità fisica. 

visita oculistica in Rwanda

Da gennaio 2020,  78 bambini sono stati operati con chirurgia correttiva.   Nello stesso periodo è stata effettuata la produzione di protesi per 483 pazienti con disabilità fisica (di cui 221 bambini).  
Inoltre, sono state effettuate sessioni di riabilitazione per 81 pazienti.  

Salute visiva – Kabgayi Eye Hospital, Rwanda

L’ospedale Kabgayi che, all’inizio dell’emergenza sanitaria, aveva ridotto le operazioni alle sole chirurgie di emergenza, ha ripreso a operare a pieno regime. Tra i pazienti di queste settimane ci sono anche Emmanuel (11 anni) e Parfait (8 anni), che vedi nella foto sotto, il primo faceva fatica a vedere a causa di una macchia nell’occhio, la seconda con una grave infezione agli occhi.

Entrambi hanno ricevuto le cure di cui avevano bisogno, che non sarebbero state possibili se l’ospedale fosse stato chiuso.

Resta al fianco dei bambini con disabilità

famiglia con mascherine in Rwanda

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