Aiuti e sostegno umanitario alle persone con disabilità, da sempre quelle più a rischio nelle emergenze.

Il contesto
Sabato 14 agosto un terremoto di magnitudo 7.2 si è abbattuto su Haiti provocando oltre 2.200 morti, 10.000 feriti e numerosi dispersi. 500.000 le persone del sud dell’isola, circa il 40% della popolazione totale, che necessitano di assistenza umanitaria. 61 mila le case distrutte, oltre 76 mila quelle danneggiate. Numeri severi che danno conto delle centinaia di migliaia di persone rimaste senza dimora. Anche gli ospedali e le scuole sono stati distrutti o danneggiati, molte le strade non percorribili. Ovunque c’è carenza di cibo, acqua e medicinali. A infierire sulla catastrofe la tempesta tropicale Grace: piogge torrenziali che hanno causato frane e allagamenti e reso ancora più difficili le disperate operazioni di soccorso.
Lo stato di emergenza
Il terremoto ha colpito un Paese già alle prese con numerose crisi. Oltre alla situazione COVID-19 e all’instabilità politica, la regione nel sud-ovest del Paese soffre ancora le conseguenze dell’uragano Matthew del 2016.
Per questo le autorità hanno dichiarato lo stato di emergenza.
Nelle emergenze le persone con disabilità sono tra le più vulnerabili.
Le persone cieche non riescono a raggiungere gli aiuti, quelle con una disabilità fisica a liberarsi dal fango e dalle macerie per mettersi al riparo. Sono loro quelle che più di tutte rischiano di non ricevere gli aiuti e di morire.
L’intervento di CBM
Negli ultimi anni Haiti è stata colpita da vari disastri e questo ha fatto sì che il nostro ufficio nazionale fosse già preparato a gestire le risposte umanitarie e il lavoro di soccorso, grazie anche alla collaborazione consolidata di partner e organizzazioni di persone con disabilità.
Per questo, anche questa volta, abbiamo deciso di rispondere all’emergenza, per portare aiuti e sostegno umanitario alle persone vulnerabili.
- Il nostro intervento avrà durata di almeno 12 mesi: ciò permetterà di far fronte alle esigenze delle persone colpite, sia esse con e senza disabilità.
- Le aree di intervento saranno a sud di Haiti (Grand-Anse, Cayes, Nippes) e a Port-au-Prince.
- Al nostro fianco ci saranno oltre 20 organizzazioni di persone con disabilità del posto e due organizzazioni locali – Fondation Nouvelle Grand-Anse (FNGA) e Association Haitienne Assistance Agricole, Medicale, Educative et Social (AHAAMES) – specializzate nella risposta umanitaria. Spetterà all’Ufficio Regionale di CBM ad Haiti sensibilizzare sull’inclusione delle persone con disabilità.
Cosa faremo:
- forniremo assistenza per l’approvvigionamento di cibo, medicinali e beni di prima necessità
- permetteremo alle persone con disabilità di avere accesso ai servizi di cure mediche e riabilitazione
- sensibilizzeremo le istituzioni e le comunità locali sui diritti delle persone con disabilità.