È online il 12° Rapporto sul monitoraggio della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia, realizzato dal Gruppo di lavoro di cui da quest’anno fa parte anche CBM.

Bambina in primo piano a scuola

Da quest’anno il nostro impegno di CBM nell’ambito della promozione dei diritti dei minori con disabilità si amplia attraverso l’ingresso nel Gruppo di lavoro CRC – Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, che ha pubblicato 12° Rapporto sul monitoraggio della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia.

Nel Rapporto, alla cui redazione hanno contribuito oltre 100 associazioni che fanno parte del Network, viene data una fotografia aggiornata e puntuale della condizione in cui vivono i minori nel nostro Paese.
Pubblicato il 7 luglio scorso, è uscito a quasi due anni di distanza del precedente, periodo in cui eventi come la pandemia COVID-19 prima e il conflitto in Ucraina poi, hanno avuto ed avranno un impatto enorme sulle generazioni presenti e future.

Come messo in luce dal Gruppo CRC: “Famiglie, scuola, servizi stanno vivendo un affaticamento che mette in luce la necessità di un supporto e di un investimento ormai non più rinviabile”. E ancora: “Povertà minorile, denatalità, disabilità e cambiamenti climatici sono fenomeni che il Gruppo CRC continua a monitorare con crescente preoccupazione alla luce dei dati disponibili, che mostrano come le misure sinora adottate non siano sufficienti e non abbiano generato l’impatto sperato”.

Povertà minorile ed educazione: le sfide maggiori

La povertà minorile rimane oggi la grande sfida: i minori in condizioni di povertà assoluta, complice lo scenario pandemico e le relative conseguenze sul piano sociale, secondo i dati pubblicati da ISTAT riferiti all’anno 2021, sono 1.382.000, pari al 14,2%, con un incremento del 10% in poco più di 10 anni.

Qualcosa sta cambiando invece rispetto all’ascolto e partecipazione: sia a livello europeo che a livello italiano si sono intensificate le occasioni, soprattutto istituzionali, di coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze. Ad esempio, per la prima volta, nell’iter d’adozione del 5° Piano infanzia è stata prevista la consultazione di ragazzi e ragazze. Così come importante è l’attenzione data allo studente con disabilità nella co-costruzione del proprio piano educativo individualizzato nel percorso di inclusione scolastica a seguito del Dlgs n. 96/2019.

Rispetto all’educazione, oltre alle preoccupazioni rispetto agli effetti della pandemia da Covid-19 sul learning loss e sulla salute mentale dei bambini e degli adolescenti, il tema prioritario emerso nel Rapporto è quello relativo alla formazione del personale scolastico e della raccolta sistematica di dati. C’è anche il tema della necessità di formazione iniziale e permanente degli insegnanti, in particolare nelle scuole secondarie per l’insegnamento dell’educazione civica.

Minori con disabilità: a che punto siamo

Diverse sono le questioni ancora aperte legate ai minori con disabilità evidenziate nel rapporto:

A fronte di uno stanziamento di risorse economiche – in favore di asili, trasporti degli studenti con disabilità, servizi di assistenza all’autonomia e alla comunicazione – rimane critica purtroppo l’assenza di dati quantitativi e qualitativi riguardanti in particolare i bambini con disabilità nella fascia 0-5. Questo implica non avere contezza di quanti sono, dove e come vivono i bambini con disabilità, ed è quindi evidente come risulti difficoltoso implementare puntuali politiche per rispondere ai loro bisogni di salute e per promuoverne processi inclusivi nelle loro comunità.

Molti minori sono maggiormente discriminati nell’accesso ad alcuni servizi e contesti sociali anche per la loro condizione di disabilità. Tali situazioni si verificano in maniera più evidente nel contesto scolastico, dove più avvertita è l’eventuale disparità di trattamento o mancato/ridotto esercizio del proprio diritto (all’istruzione). Ma anche rispetto ai servizi ricreativi, sociali e sportivi, pensati ancora in maniera “separata o ridotta” per bambini e ragazzi con disabilità, come colonie o centri estivi solo per bambini con disabilità ovvero della riduzione dell’orario di frequenza alcuni centri/servizi estivi diurni.

Le scuole dell’infanzia statali nell’anno 2021-2022 hanno accolto 18.269 alunni con disabilità, circa il 2,1% del totale. Di conseguenza l’attuale figura dell’assistente per l’autonomia e/o la comunicazione presente nelle scuole deve avere una formazione basata sul nuovo approccio dei diritti umani e sul nuovo concetto di disabilità. Pertanto occorre definire il profilo professionale di tale figura, richiedendone specifiche competenze ed attitudini.

Infine dal monitoraggio risulta come il 22,3% degli studenti e studentesse delle scuole secondarie di secondo grado è stato vittima di bullismo da parte dei pari (19,4% in modo occasionale e 2,9% in modo sistematico); il 5,4% risulta aver subito prepotenze per una propria disabilità.

Per scaricare il Rapporto completo

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