Dopo 7 anni con problemi alla vista, senza sapere quale fosse veramente il problema, sono bastati 2 minuti per scoprire che c’era una soluzione. La vita di Geoffrey è cambiata per sempre grazie a un progetto rivoluzionario.

primo piano bimbo sorridente che riceve un paio di occhiali da vista

Una diagnosi sbagliata

Aveva solo quattro anni Geoffrey quando i suoi occhi hanno iniziato a prudere e lacrimare. La mamma non ha perso tempo e l’ha accompagnato immediatamente in ospedale dove gli è stata diagnosticata un’allergia e prescritto un collirio.

Eppure, con il passare dei giorni, il disturbo non solo non migliorava, ma continuava ad aggravarsi al punto che Geoffrey, nonostante fosse ancora molto piccolo, ha iniziato a rassegnarsi.

La fatica e la voglia di non arrendersi

Trascorrono 7 anni, oggi Geoffrey ne ha 11 e il bruciore agli occhi e la vista debole sono diventati parte integrante della sua vita. A scuola deve sedersi in prima fila per riuscire a intravedere qualcosa alla lavagna, anche se con grande fatica. A casa svolgere qualsiasi compito gli costa uno sforzo indescrivibile. Ma ama leggere, studiare, è curioso: non gli importa se ormai vede solo da un occhio, se entrambi bruciano e lacrimano, sta sveglio fino a notte fonda immerso nei suoi libri.

2 minuti e un telefono

Fino a che un giorno una “squadra” di operatori arriva alla scuola di Geoffrey. Tutti in mano hanno un telefono, e fin qui non ci sarebbe nulla di strano, ma è con quel telefono che, annunciano, verranno svolte le visite.

Studenti davanti all’aula in attesa di essere visitati

La visita dura 2 minuti per ciascuno e in 2 giorni riescono a testare la vista di oltre 1.400 studenti, inserirli nel sistema sanitario nazionale e indirizzare ciascuno a ulteriori visite o controlli più approfonditi, a seconda delle necessità.

È così che Geoffrey scopre di avere un errore refrattivo che potrà essere risolto con un paio di occhiali. Dopo 7 anni di rassegnazione, 2 minuti per restituirgli la speranza.

La tecnologia Peek in sintesi

Per visitare Geoffrey e i suoi compagni tutto parte dalla tecnologia Peek. Attraverso una app utilizzabile tramite un semplice smartphone, insegnanti e operatori adeguatamente formati possono svolgere una prima visita oculistica, senza che sia necessaria la presenza di personale medico-ospedaliero.

Non sostituisce una visita approfondita, ma permette di identificare chi ha bisogno di ulteriori controlli. Al termine della visita, infatti, i genitori dei bambini identificati ricevono un sms o un vocale nella loro lingua con la comunicazione dell’esito dello screening e i successivi passaggi. Allo stesso modo anche il preside della scuola o il referente della classe riceve l’elenco dei bambini che hanno bisogno di proseguire con visite ed eventualmente trattamenti.

L’inserimento nel sistema sanitario nazionale, inoltre, permette un monitoraggio in tempo reale dei dati delle visite e dell’adesione dei pazienti alle terapie. Nelle aree più remote, infatti, le grandi distanze dagli ospedali o dai centri salute, la mancanza di strutture o la povertà delle famiglie rende difficile, se non impossibile, iniziare o proseguire un percorso di cura e riabilitazione.

Poter monitorare l’adesione alle terapie in tempo reale ci permette di intervenire in maniera mirata e tempestivamente al primo campanello d’allarme. Se non ci si presenta alle visite di controllo, se non vengono ritirati gli occhiali, se non ci si sottopone all’operazione programmata, possiamo indagare la causa e venire incontro alle famiglie.

Kenya: un progetto possibile

Operatore effettua visita oculistica tramite smartphone

Reso possibile anche grazie al sostegno dei nostri donatori, il Vision Impact Project è un programma che mira a rafforzare il sistema di fornitura di servizi oculistici per renderli accessibili, disponibili e alla portata di chiunque, ovunque. La condizione economica o la distanza dai centri abitati non saranno più d’ostacolo ad una visita oculistica.

Entro i prossimi quattro anni prevediamo di aumentare sensibilmente la copertura dei servizi per la salute della vista nelle Contee di Vihiga e Bomet raggiungere quasi 1,5 milioni di persone, tra cui l’80% di alunni e insegnanti che vivono in queste Contee.
Bambini e bambine, giovani e adulti che oggi sono costretti a convivere con un problema alla vista solo perché non sanno che esiste una soluzione, riceveranno l’aiuto di cui hanno bisogno. La loro vita cambierà sensibilmente e sarà un passo importante per spezzare il ciclo che lega povertà e disabilità.


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