Quali sono i vantaggi della stampa 3D rispetto al metodo convenzionale? Ce li illustra Lydia Ngozi, tecnica ortopedica e operatrice per la stampa 3D all’ospedale CoRSU.

Una tecnologia da far conoscere

L’ospedale ortopedico CoRSU, in Uganda, fin dalla sua apertura, 13 anni fa, è un punto di riferimento per chi vive nelle zone limitrofe, ma non solo.

Ciò che lo rende un polo d’eccellenza nella cura e nella riabilitazione è la ricerca continua, per migliorare la qualità delle cure offerte e renderle davvero accessibili a tutti.

Lydia Ngozi, tecnica ortopedica e operatrice nel laboratorio di stampa 3D all’ospedale ortopedico CoRSU, ci elenca i vantaggi di questa tecnologia all’avanguardia, che stiamo cercando di far conoscere il più possibile.

La tecnologia di stampa 3D è ancora nuova per l’Uganda. Molte persone non la conoscono e sono più a loro agio con la produzione tradizionale. Per questo sensibilizziamo le comunità e piano piano stiamo riuscendo.


Lydia Ngozi, tecnica e operatrice per la stampa 3D

Rapidità, precisione e minori sprechi

Il primo vantaggio è, sicuramente, la riduzione degli sprechi, di materiale e di tempo.

Per produrre una protesi con metodo tradizionale servono calchi che devono essere modellati, lavati e rifiniti. Cosa che non succede con la stampa 3D, che invece permette di stampare “solo ed esattamente quello che vuoi”, racconta.

Ma la stampa 3D non solo semplifica il processo, lo rende anche più preciso.

Facilita gli allineamenti tra le parti o l’unione di più componenti in un pezzo unico, senza doverli comporre manualmente.

Due settimane o sette ore?

Il tempo di produzione di una protesi varia dalla tipologia e dalla dimensione: alcune componenti per gli arti inferiori dei bambini richiedono meno tempo delle stesse componenti destinate agli adulti. Ma la differenza più apprezzabile, in termini di risparmio di tempo, si ha in riferimento a protesi più complesse.

Lydia Ngozi mostra la protesi di un avambraccio e della mano. Per questo tipo di produzione, con metodo convenzionale servono fino a due settimane, tra lavoro e aggiustamenti. Grazie alla precisione della stampa 3D si riduce a 7, massimo 10 ore.

Questo significa che il tempo di permanenza del paziente in ospedale sarà complessivamente di 2/3 giorni, contro le due/tre settimane precedenti.

Il progetto continua

Scopri tutte le testimonianze di chi sta partecipando a questo progetto rivoluzionario presso l’ospedale CoRSU, dove stiamo rafforzando la qualità dei servizi di riabilitazione inclusiva erogati attraverso un processo di valorizzazione della tecnologia di stampa 3D delle protesi. Ascolta le parole dei fisioterapisti, del direttore, degli psicologi o degli operatori di comunità per comprendere tutte le sfaccettature di questo grande intervento.

Vai alle altre testimonianze

Il progetto è stato selezionato nell’ambito del percorso Coopen promosso da Innovazione per lo Sviluppo, programma di Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo.


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