Nell’ambito del progetto, Inclusione in movimento, promosso da CBM Italia e finanziato da Fondazione di Comunità Milano, lo sport rappresenta un elemento chiave perché permette a persone di età e abilità diverse di incontrarsi, mettersi in gioco e sperimentare tante attività.

preview progetto

Con tre eventi già realizzati e un quarto previsto per il prossimo 25 marzo il progetto ha aperto le porte a bambini e ragazzi tra gli 8 e i 12 anni con le loro famiglie per conoscere associazioni del territorio lombardo impegnate nella promozione e realizzazione di attività sportive che hanno la pratica dell’inclusione come elemento fondante.

Gli eventi di sport inclusivo, realizzati in collaborazione con LEDHA Milano e l’associazione SANGA Basket, sono stati ospitati da istituti scolastici del Municipio 2 di Milano e hanno accolto decine di famiglie che hanno potuto sperimentare attività di sport inclusivo come:

  1. il Baskin e il calcio integrato pensato per permettere a giovani con e senza disabilità di giocare nella stessa squadra, valorizzando il contributo di ogni giocatore.
  2. Il Blind tennis e la Scherma per non vedenti sono sport concepiti come varianti di quelli per persone senza disabilità da cui si differenziano per alcuni aspetti: per esempio nel tennis la pallina, oltre ad avere un sonaglio, è più grande rispetto a quella tradizionale; mentre nella scherma c’è una linea direttrice per tutta la lunghezza della pedana che guida l’atleta verso il proprio avversario e un segnalatore di suoni differenziato per capire chi ha portato la stoccata.
  3. Il Tennis e l’Hockey in carrozzina che hanno molte analogie rispetto alle loro versioni convenzionali. Per esempio, nel tennis si usano le stesse superfici di campo, le stesse racchette e palline, ma c’è la possibilità di colpire la palla al secondo rimbalzo; le differenze principali per l’hockey riguardano l’attrezzatura: la palla e la mazza sono più leggere, la porta è più piccola.

Nel corso degli eventi c’è sempre stato un momento di approfondimento con un’intervista condotta dall’educatrice Claudia d’Addio ad alcune atlete con disabilità. Le atlete si sono anche confrontate con il pubblico di giovanissimi rispondendo alle loro domande.

  • Anna Rossi, 35 anni di Milano (ma di origini venete), atleta di powerchair hockey, Presidente di Uildm Milano (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e consigliera di LEDHA Milano.
  • Alessia Berra, 29 anni di Monza, atleta paralimpica nel nuoto ipovedenti e medaglia d’argento nelle Paraolimpiadi di Tokio 2020.
  • Francesca Augliese, 17 anni di Milano, si allena presso l’Accademia di Scherma della sua città e si è classificata al terzo posto al Campionato Italiano Spada non vedenti a Macerata nel 2022.

Le tre atlete hanno raccontato il loro percorso come persone e sportive con disabilità, dell’importanza che lo sport ha avuto nella loro crescita personale e che può avere nello sviluppo di bambini e bambine, ragazzi e ragazze.

Molti definiscono gli atleti paraolimpici come degli eroi, ma non ci riconosciamo in questa rappresentazione. Non siamo eroi, siamo persone con disabilità. La persona è e resta sempre al centro. I nostri successi sportivi vanno festeggiati come quelli di chiunque altro.

Inoltre, in ogni evento, le associazioni Lop Lop e Whanau hanno condotto laboratori artistici a cui tutti hanno potuto partecipare. Un’ulteriore occasione per conoscersi, socializzare, creare e divertirsi.

L’ultimo appuntamento è previsto per sabato 25 marzo presso il Pala Giordani di via Cambini a Milano dalle ore 14.00 alle 18.00.

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