La dottoressa Noelia Mercado lavora tutti i giorni al fianco di CBM per combattere la ROP – la retinopatia del prematuro, una malattia molto subdola che colpisce i bambini piccolissimi nati prematuri. L’obiettivo più grande e più difficile è salvare loro non solo la vista ma anche la vita.
I neonati prematuri hanno il diritto di vedere
Noelia Mercado ha 34 anni ed è una giovanissima oftalmologa, specializzata nella cura della retina. I suoi occhi brillano di passione e di entusiasmo. Lavora all’ospedale Materno Infantil Germán Urquidi che CBM sostiene a Cochabamba, in Bolivia, dove lavora con la sua equipe al progetto per la prevenzione e cura della retinopatia del prematuro (ROP).
Mentre ci accompagna per le corsie dell’ospedale e ci mostra come si svolge la sua giornata, tra visite, operazioni e controlli, intuiamo qual è il suo sogno più grande. Salvare quanti più bambini affetti dalla ROP e fare in modo che questa patologia non solo si curi ma si prevenga.
Penso che l’esempio di mio papà sia stato fondamentale: anche lui è oftalmologo. Scegliere di specializzarmi nella cura della retina e lavorare con i più piccoli tra i piccoli lo devo a uno dei miei insegnanti che mi ha iniziato a questo ambito facendomene innamorare.
Noelia Mercado
La dottoressa Mercado si è specializzata nel 2014 e da allora lavora tutti i giorni per far sì che i suoi piccoli pazienti non diventino ciechi per sempre.
La cecità causata dalla ROP è evitabile: vuol dire che si può intervenire per fermarla, concretamente.
I prematuri sono molto fragili, alcuni di loro sono nati a 27 settimane di gestazione: lottano fin da subito per la vita ma non solo…
Cos’è la ROP
La retinopatia del prematuro è la prima causa di cecità neonatale al mondo, nella maggior parte dei casi è causata dall’esposizione all’ossigeno dell’incubatrice: nei bambini nati prematuri manca la capacità di auto-regolazione dei vasi sanguigni presenti nell’occhio. Questo provoca la formazione di vasi in eccesso che, se non bloccati in tempo, danneggiano la retina e ne causano il distacco. La retinopatia del prematuro però può essere trattata e curata. Il bambino probabilmente avrà bisogno di occhiali e avrà una vista laterale ridotta, ma potrà vedere!
Le difficoltà che si incontrano nel lavoro di tutti i giorni
La prima difficoltà è che la ROP non ha un’insorgenza o un decorso prevedibili: può manifestarsi nelle prime settimane di vita così come nei mesi successivi. Per questo è fondamentale che i bambini vengano sottoposti a controlli continui anche quando sono stati dimessi dall’ospedale. Lavoriamo tutti i giorni per sensibilizzare i genitori su questo aspetto: anche se i piccoli non sono più in ospedale, non significa che siano fuori pericolo. Non è sempre semplice farli tornare, perché spesso vivono lontani e mettersi in viaggio comporta tempo, rischi e costi.
L’ altra enorme difficoltà è che per operare c’è pochissimo tempo, e per farlo servono tutti i parametri e le condizioni del piccolo stabili e l’equipe, le sale, gli strumenti liberi: è un lavoro di estrema sincronia.
Sono molto grata a CBM: per noi far parte di questo progetto significa avere un supporto continuo. È sapere che ogni sforzo fatto non è vano, che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta. Lavorare sulla cura e contemporaneamente sulla prevenzione porterà grandi risultati. Infatti, in Colombia, l’incidenza della ROP è diminuita dal 18% all’1.7%. Sono risultati straordinari a cui speriamo di poter arrivare anche noi.
Noelia Mercado