Stiamo distribuendo pasti caldi a 1.750 persone ogni giorno, tra loro ci sono molte persone sono disabilità. Servono aiuti urgenti per continuare a sostenere questo progetto. Dona ora.
La situazione nella Striscia di Gaza
Nella notte tra lunedì 17 e martedì 18 marzo sono ripresi i bombardamenti, interrompendo il cessate il fuoco del 19 gennaio. Solo in un giorno le persone uccise sono state oltre 400. La maggior parte sono bambini. La responsabile dei progetti di CBM International nell’area del Mediterraneo Orientale, ci ha dato sue notizie il giorno successivo all’attacco:
La maggior parte erano bambini. Molti hanno perso la vita mentre dormivano. Sono sollevata di aver ricevuto notizie dal partner, dato che abbiamo provato a chiamarli al telefono per tutto il giorno ma non rispondevano.
Sabreen Aldwaib, responsabile dei Programmi nel Mediterraneo Orientale – CBM International
Oltre l’80% della popolazione è sfollata. Le famiglie dipendono dagli aiuti umanitari. Chi sopravvive ai bombardamenti sta morendo di fame.
Le attività a Deir Al Balah
Nella città di Deir Al Balah, lontano dalle operazioni di terra, abbiamo allestito una cucina comunitaria (Tkiyya) per fornire cibo alle famiglie. In particolare assistiamo le persone con disabilità che, durante le emergenze sono ancora più a rischio. Come riporta il nostro partner Atfaluna, il 91,2% delle persone con disabilità ha riferito che gli interventi non tengono conto delle loro esigenze e bisogni.
A Deir Al Balah, oltre a garantire sicurezza alimentare alle famiglie colpite, stiamo coinvolgendo attivamente i giovani con disabilità, garantendo loro l’inserimento lavorativo nella distribuzione del cibo, e riconoscendo quindi il loro diritto a partecipare, contribuire e a sostenere la propria comunità.
Servono aiuti immediati per continuare a distribuire cibo e mantenere la cucina comunitaria in funzione.
Perché le persone con disabilità sono più a rischio?
Nelle emergenze le persone con disabilità sono più esposte e hanno un tasso di mortalità maggiore. Questo accade perché:
- non hanno accesso ad avvisi di emergenza, non sono incluse nei piani di salvataggio;
- non riescono ad accedere agli aiuti (cibo, acqua, rifugi e servizi sanitari);
- i loro ausili (bastoni, sedie a rotelle) possono danneggiarsi, strade e infrastrutture possono non essere più accessibili.
Inoltre le emergenze aumentano il numero di persone che hanno una disabilità, sia a breve che a lungo termine, a causa delle lesioni subite e della mancanza di servizi medici accessibili.
L’intervento con Atfaluna
Il nostro partner sul campo, Atfaluna, ci ha segnalato le necessità specifiche e i bisogni delle persone con disabilità, che troppo spesso restano invisibili.
Atfaluna ha un piano di sicurezza che guida il suo lavoro durante le emergenze. In caso di rischio, il progetto verrà messo in pausa fino a quando la situazione lo consentirà.