In questo momento centinaia di bimbi nati prematuramente, tanto piccoli da stare in una mano, stanno rischiando di diventare ciechi per sempre. La causa è una malattia chiamata Retinopatia del Prematuro (ROP) che mette in pericolo 15 milioni di nati prematuri nel mondo.
Da oltre 110 anni, interveniamo per spezzare il ciclo che lega povertà e disabilità e raggiungere tutti quei bambini che sono “invisibili” e che oggi hanno urgente bisogno di noi, come Sebastian, il bambino che vedi in foto.
In tanti paesi del Sud del mondo, i bambini prematuri nascono in famiglie povere. Problemi di salute non curati e una scarsa alimentazione, frequenti in tante giovani madri in America Latina, sono fattori che aumentano il rischio di una nascita prematura.
Curare e prevenire la retinopatia del prematuro
Se si interviene tempestivamente, spesso entro le 48 ore, la Retinopatia del prematuro (ROP) può essere evitata e ai bambini può essere ridato il diritto di uscire dall’ombra e di vedere il proprio futuro.
L’intervento in Guatemala
In Guatemala portiamo avanti un progetto di cura e prevenzione della ROP all’interno delle unità di neonatologia di 10 ospedali del Paese.
Le attività di progetto prevedono:
- diffusione e condivisione di dati sulla ROP;
- training e formazione del personale medico e sanitario per gestire neonati prematuri a rischio ROP;
- miglioramento della copertura di screening, follow up e training adeguato, per identificare e trattare i neonati con ROP;
- sensibilizzazione dei genitori e delle famiglie sull’importanza di sottoporre i figli a screening e visite di controllo.
Spezzare il ciclo povertà-disabilità con le cure oculistiche
La salute della vista è un diritto di tutti, eppure, in alcune zone del mondo, essere o diventare ciechi equivale a una condanna di esclusione, emarginazione, spesso anche pericolo di vita.
Garantire cure oculistiche tempestive, accessibili e di qualità permette di spezzare questo ciclo e donare un nuovo futuro di possibilità a milioni di persone.