Un progetto capillare per migliorare la qualità di vita di migliaia di persone cieche e con disabilità visive in India e raggiungere entro tre anni oltre 400.000 adulti e bambini.
Sostienilo insieme a noi, con il tuo aiuto possiamo rendere visibili gli invisibili.
Forti squilibri sociali per un Paese in crescita
Mentre l’India sta vivendo una crescita economica esponenziale, gli squilibri tra le diverse fasce della popolazione si fanno sempre più aspri. I più poveri tra i poveri non riescono ad accedere alle cure e sono invisibili per il sistema sanitario.
Con il progetto “Roshini” vogliamo rendere visibili gli invisibili. Entro i prossimi 3 anni, con il tuo aiuto, possiamo garantire assistenza sanitaria a oltre 300.000 adulti e bambini ciechi e con disabilità visive e cambiare concretamente la loro vita.
Il progetto “Roshini”
Il progetto è partito da Nuova Delhi e si snoderà su altri 4 centri regionali in tutto il Paese. Si chiama “Roshini”, che in hindi significa luce, ed è rivolto alle persone con e senza disabilità che necessitano di cure oculistiche e servizi di riabilitazione visiva inclusivi.
Cosa significa in concreto? Migliorare l’accesso ai servizi oculistici per tutti, integrandoli al servizio di assistenza sanitaria nazionale.
I risultati attesi nei 3 anni: un grande lavoro di squadra
- 300 mila
- persone raggiunte
- 250 mila
- visite effettuate
- 35 mila
- occhiali distribuiti
Inoltre 220 membri del personale dei centri di riferimento saranno formati sulle cure oculistiche di base e creeremo una task force nazionale per promuovere l’inclusione in tutto il Paese.
In particolare stiamo lavorando, e lo faremo sempre di più, a stretto contatto con il Ministero della Salute, per modificare le politiche nazionali e diffondere i modelli di successo di assistenza oculistica per le persone con disabilità.
Il tutto senza dimenticare il nostro approccio, con e per le persone con disabilità. Sono i pazienti, i famigliari, i caregiver e la comunità a operare con noi per identificare e pianificare la miglior assistenza possibile.
Anche questo contribuisce a spezzare il ciclo che lega povertà e disabilità. Mettiamo al centro le persone e i loro diritti e facciamo sì che la povertà non sia mai d’ostacolo a ricevere cure di qualità.