Il tracoma è la prima causa di cecità infettiva al mondo. Ogni giorno 137 milioni di persone rischiano di diventare cieche a causa di questa malattia.
Ferma il contagio.
La storia di Hussen
Il bambino che vedi qui sopra si chiama Hussen. La sua storia è la stessa con cui convivono milioni di persone, ogni giorno, nel mondo: la mancanza di acqua pulita, la povertà estrema e le condizione igieniche precarie sono terreno fertile per la diffusione di una malattia terribile come il tracoma.
Avere il tracoma è come sentire tanti granelli di sabbia che graffiano continuamente gli occhi, danneggiandoli irrimediabilmente. Se non curato, può portare alla cecità totale e irreversibile.
Il tracoma colpisce tutti, anche bambini piccoli come Hussen.
Ha solo due anni ed è già stato contagiato. Ma una cura esiste.
Come interveniamo
Dal 2014 siamo presenti in Etiopia per debellare il tracoma, lo facciamo applicando la strategia S.A.F.E. promossa dall’OMS.
Lavoriamo su quattro componenti: operazioni chirurgiche (Surgery), distribuzione di antibiotici (Antibiotics), educazione alle corrette norme igieniche (Facial cleanless), costruzione di pozzi e latrine (Environmental Improvement).
Tracoma tra disabilità e povertà
La strategia S.A.F.E. ci permette di avere un approccio a 360 gradi non solo curando ma anche prevenendo il tracoma. Questa malattia è uno degli esempi di come povertà e disabilità siano collegate tra loro: se non si interviene, infatti, il tracoma porta alla cecità totale e irreversibile e quindi a una disabilità permanente che a sua volta porta ad una condizione di povertà; spesso infatti le persone con disabilità sono escluse dal lavoro e dalla vita di comunità.
Viceversa per chi è costretto a vivere in condizioni di estrema povertà – ad esempio non avendo accesso all’acqua e in condizioni igieniche precarie – il rischio di contrarre il tracoma è molto più alto.
Per questo è importante lavorare sia sulla cura che sulla sensibilizzazione e la prevenzione, perché è solo in questo modo che si spezza il ciclo tra povertà e disabilità.