Visite tra i banchi di scuola

Tutti dovrebbero ricevere una visita oculistica. È da questo presupposto che come CBM siamo partiti per sviluppare un progetto che ci permette di portare visite oculistiche ovunque ci sia bisogno. Servono tre cose: uno smartphone, un insegnante o un operatore e il tuo aiuto.
Sostieni questo intervento rivoluzionario, insieme renderemo l’accesso alle cure oculistiche veramente per tutti.

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Tutti dovrebbero ricevere una visita oculistica. È da questo presupposto che come CBM siamo partiti per sviluppare un progetto che ci permette di portare visite oculistiche ovunque ci sia bisogno. Servono tre cose: uno smartphone, un insegnante o un operatore e il tuo aiuto.
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È il momento di garantire a tutti le cure oculistiche di cui hanno bisogno e di cui hanno diritto, non importa dove sono nel mondo.

Dr. Babar Qureshi – Direttore dei Progetti di Salute Visiva di CBM e vice Presidente IAPB

La storia di Dayer

Dayer, il bambino che vedi in foto, ha dodici anni e vive con i genitori e i sette fratelli in un villaggio in Etiopia. La loro casa è fatta di fango, non c’è elettricità né acqua corrente, eppure non è questo che preoccupa i genitori, bensì la salute di Dayer, verso cui si sentono impotenti. La sua vista infatti continua a peggiorare ormai da sei anni, rendendogli sempre più difficile ogni azione quotidiana. A scuola non riesce a vedere la lavagna, fatica a leggere e restare al passo con i compagni. È stato trasferito in classe con il fratellino più piccolo, ma ormai anche il suo aiuto non è più sufficiente.

primo piano bambino con disabilità visiva

I suoi genitori stanno valutando di tenerlo a casa da scuola anche se le preoccupazioni per il futuro sono ancora maggiori: come potrà trovarsi un lavoro? Cosa succederà se dovesse diventare cieco?

Come Dayer, sono oltre 1 miliardo le persone in tutto il mondo con problemi visivi che non hanno accesso a servizi e cure oculistiche. Se non vengono visitati o curati, rischiano di restare intrappolati per sempre nel ciclo che lega la disabilità alla povertà.

Peek Vision: una tecnologia semplice e rivoluzionaria

Ecco perché in Kenya ed Etiopia – tra i Paesi con più alta prevalenza di cecità e ipovisione al mondo – stiamo intensificando il nostro intervento. L’obiettivo è quello di fornire un accesso inclusivo ai servizi oculistici di qualità e tenere traccia delle persone visitate, per garantire controlli ulteriori e terapie dove necessario.

Elemento rivoluzionario del progetto è l’utilizzo della tecnologia Peek, che consente di effettuare screening della vista mediante l’utilizzo di una app sullo smartphone, anche a personale non medico, come operatori delle comunità e insegnanti. Nel lungo termine, con questo metodo, tutti avranno la possibilità di accedere ai servizi di cura della vista attraverso il sistema sanitario esistente. 

In pratica?

Le implicazioni di un progetto come questo sono rivoluzionarie. Tra tutte, la possibilità di raggiungere finalmente persone che sono “invisibili” per i sistemi sanitari. La condizione economica o la distanza dai centri abitati non saranno più d’ostacolo a ricevere cure gratuite e di qualità. Risponderemo ai bisogni di ognuno e lo faremo tempestivamente.

Ma non finisce qui: una volta ricevuta la prima visita, che richiede un paio di minuti e quindi può essere effettuata su larga scala in tempi molto brevi, le persone identificate vengono inserite nel sistema sanitario nazionale. Questo permette di indirizzarle a ulteriori visite o controlli più approfonditi, a seconda delle necessità e poter monitorare le esigenze nel tempo.

Sostieni questo progetto rivoluzionario: abbiamo bisogno anche del tuo aiuto!