Bambina in incubatrice

Retinopatia del prematuro (ROP), cos’è e chi colpisce

La Retinopatia del prematuro (ROP) è una patologia della retina che può colpire i bambini prematuri. Questa patologia è provocata dalla formazione di nuovi vasi sanguigni (neovascolarizzazioni) nella retina, conseguenti alla prematurità e al basso peso corporeo alla nascita. In particolare l’ossigenoterapia prolungata a cui sono sottoposti i prematuri può determinarne la comparsa. Anche eventuali apnee, infezioni, trasfusioni, aumentano il rischio di contrarla. Il peso alla nascita è, comunque, sempre il fattore di rischio più importante: i nati con peso inferiore a 1.250 grammi hanno un rischio elevato di sviluppare la retinopatia del prematuro.

15 milioni
i neonati prematuri nel mondo
1.4 milioni
i bambini ciechi nel mondo

Diagnosi e stadi della retinopatia del prematuro

La diagnosi tempestiva di ROP è fondamentale per prevenirla. È una delle poche cause di disabilità visiva infantile largamente prevenibile.

Secondo le linee guida internazionali vanno sottoposti a visita oculistica tutti i nati prematuri entro le 32 settimane e al disotto di 1.500 g di peso alla nascita. La visita viene eseguita da un oculista specializzato, il quale detterà le scadenze delle visite successive.

La diagnosi avviene attraverso l’esame del fondo oculare.

La malattia presenta 5 stadi: dal I° al III° stadio la retina è aderente, mentre gli stadi IV° e V° sono caratterizzati da un distacco di retina che si aggrava compromettendo in modo irreversibile la vista. Mentre negli stadi più avanzati si ha un recupero scarso, mentre per le forme iniziali è importantissimo che il controllo sia frequente e venga eseguito da oculisti specializzati.

Retinopatia del prematuro, le conseguenze

I bambini colpiti da retinopatia hanno un rischio maggiore di sviluppare difetti refrattivi (miopia), strabismo o ipovisione. Nelle forme più gravi non è raro l’esito in cecità.

Da qui l’importanza di una tempestiva diagnosi e di un trattamento precoce e adeguato. 

Retinopatia del prematuro: terapia e come si cura

La retinopatia del prematuro non ha un’insorgenza o un decorso prevedibili: può manifestarsi nelle prime settimane di vita o nei mesi successivi, può risolversi spontaneamente, o può evolvere nello stadio più avanzato e pericoloso. È necessario visitare periodicamente i bambini a rischio, attraverso l’esame del fondo oculare: solo così si possono identificare anche i più piccoli mutamenti della retina e intervenire in tempo.

Se individuata in tempo, la retinopatia può essere trattata con il laser, per “bruciare” la retina periferica non matura e bloccare la proliferazione dei vasi, oppure iniettando un farmaco che inibisce la crescita dei vasi stessi.

I risultati raggiunti

In questi anni abbiamo sviluppato un modello d’intervento particolarmente efficace, che stiamo applicando in tutti i nostri progetti in America Latina.
A Cali, in Colombia, questo ci ha permesso di ottenere un grande risultato: la ROP è diminuita, passando dal 18% all’1.7%.

Dopo la Colombia, la Bolivia e il Paraguay, oggi il nostro impegno si è esteso al Guatemala.

Il nostro impegno in America Latina contro la retinopatia del prematuro

Dal 2019 lavoriamo in Guatemala per consolidare il programma nazionale di prevenzione e cura della ROP nei principali ospedali del Paese, adottando un protocollo condiviso con il Ministero della salute per la corretta gestione della ROP, che prevede: prevenzione, diagnosi, trattamento, follow-up, referral tempestivo e riabilitazione.

Queste le principali attività:

  • realizziamo screening e visite dei neonati prematuri
  • formiamo medici e infermieri locali nelle unità neonatali degli ospedali
  • forniamo gli strumenti necessari per la prevenzione, diagnosi e cura della ROP
  • sensibilizziamo le famiglie e i genitori sull’importanza delle visite di controllo.


Bolivia

Noelia Mercado, una dottoressa in prima linea contro la ROP

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