Il progetto
Il progetto ha l’obiettivo di aumentare la sicurezza alimentare dei gruppi più vulnerabili, come persone con disabilità e donne, che vivono nella Regione di Tillabéry e nello specifico nel Comune rurale di Kourtey, una delle zone del Niger più colpite da carestia e siccità.
In questa regione l’economia e la produzione agricola e pastorale dipendono fortemente dalle piogge: siccità prolungate o, al contrario, eccesso di piogge e conseguenti inondazioni causano ripetute crisi alimentari.
Tutto ciò negli ultimi anni ha reso precarie le condizioni di vita degli allevatori e degli agricoltori. Si stima che 193.897 persone vivano in condizioni di insicurezza alimentare.
Tale situazione è particolarmente per le famiglie con una o più persone con disabilità: è a loro che il progetto in particolare si rivolge, attraverso la realizzazione di orti familiari in grado di migliorare la produttività agricola delle famiglie, sia per l’auto-sostentamento sia per la vendita, lo sviluppo dell’allevamento di animali, l’accesso all’acqua potabile, la creazione di reti di produttori e la sensibilizzazione delle autorità locali e della comunità. Un focus particolare del progetto è sull’inclusione delle persone con disabilità nella famiglia e nella comunità.
Beneficiari diretti
- 20 persone con disabilità ricevono materiali e formazione per avviare attività agricole, di allevamento
- 40 donne sensibilizzate su nutrizione e igiene formate sulle tematiche dell’agricoltura e dell’allevamento
- 200 membri delle famiglie delle persone con disabilità ricevono formazione
- 500 persone della comunità avranno accesso ai pozzi messi a disposizione dalle famiglie e saranno sensibilizzate su disabilità, attività agro-pastorali, nutrizione e igiene
- 23 autorità municipali sensibilizzate e coinvolte nei gruppi di lavoro durante tutto il progetto
- almeno 40 produttori agricoli e allevatori coinvolti.
Beneficiari indiretti
- 100.016 abitanti del Comune di Kourtey, di cui 2.627 persone con disabilità
Risultati raggiunti
Ecco i risultati che abbiamo raggiunto nei due anni del progetto:
- 20 orti familiari realizzati e dotati di pozzi per l’irrigazione.
- 20 pozzi funzionanti che consentono alla comunità di accedere all’acqua pulita. I pozzi sono stati scavati a mano o con pompa manuale, con relativo sistema di irrigazione. Ogni pozzo è utilizzato non solo dai beneficiari diretti, ma anche da circa 50 donne della comunità che sfruttano l’acqua per il consumo familiare.
- 20 beneficiari del progetto, di cui 13 uomini e 7 donne, coltivano verdure, angurie, moringa, miglio e alberi da frutto, applicando le tecniche apprese. I prodotti soddisfano le esigenze delle loro famiglie e le eccedenze sono vendute nei mercati dei villaggi vicini.
- 20 kit di caprini sono stati consegnati ai beneficiari, insieme a 20 carri con asino, che consentono alle famiglie di trasportare i prodotti coltivati fino ai villaggi.
- 20 latrine costruite sono funzionanti e utilizzate regolarmente dalle famiglie. In seguito alle giornate di sensibilizzazione, nuovi comportamenti sono visibili all’interno delle famiglie come una più alta frequenza del lavaggio delle mani con acqua e sapone e il lavaggio della frutta prima del consumo.
- 60 persone, di cui 39 donne e 21 uomini, sono state formate sulle tecniche di allevamento e trasformazione dei prodotti locali e applicano le tecniche e pratiche apprese.
- 40 persone, di cui 30 donne e 10 uomini, sono state formate sulla gestione delle loro attività in base ai risultati raggiunti (prodotti da orticoltura, bestiame), in particolare su come creare le condizioni per una gestione trasparente ed efficiente delle risorse. I beneficiari hanno fatto tesoro della formazione tanto da riuscire a organizzarsi insieme creando un gruppo di risparmio e credito che permette loro di accedere a turno a dei finanziamenti in base al loro contributo per espandere la loro attività.