La ricerca descrive l’impatto che il progetto di Educazione alla Cittadinanza Globale di CBM ha avuto su alunni e docenti: migliore comprensione dell’inclusione, capacità di mostrare empatia, rifiuto di qualsiasi esclusione o discriminazione.
La ricerca nasce nell’ambito del progetto di Educazione alla Cittadinanza Globale “Prendiamoci per mano: scuola in azione, società inclusiva in crescita”, che ha visto CBM impegnata come capofila insieme ai partner (CIES, LTM, Step 4, ANIP, UICI) e cofinanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.
Un percorso didattico durato 18 mesi, che ha raggiunto 2.000 studenti di scuole primarie e secondarie di I grado di tutta Italia con l’obiettivo di contribuire al rafforzamento di una società equa, solidale e inclusiva, quale fondamento del benessere della comunità.
Agli alunni sono state proposte attività e riflessioni sui temi della disabilità e della diversità culturale, fornendo loro, e ai loro docenti, conoscenze e strumenti utili a contrastare qualsiasi forma di esclusione.
Un percorso che ha dovuto fare i conti con il lockdown, la conseguente chiusura delle scuole e l’interruzione delle attività tradizionali in presenza. Per tutti gli attori coinvolti una sfida inimmaginabile, che ha portato al ripensamento e rimodulazione delle attività didattiche, senza per questo essere meno efficace.
Di queste sfide, dell’impatto che il progetto ha avuto su studenti e insegnanti e dell’importanza di promuovere progetti di sensibilizzazione e buone pratiche di educazione alla cittadinanza globale si parla nella pubblicazione, basata sul Report di valutazione delle attività realizzato dalla Cattedra UNESCO dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia.
L’impatto del progetto ha riguardato in particolare questi aspetti:
- aumento di consapevolezza, competenze e valori rispetto ai temi della diversità e disabilità
- capacità di mettersi nei panni dell’altro, di percepirne il bisogno, di attivarsi per tutelare non solo i «miei diritti» ma anche quelli degli altri
- acquisizione di una metodologia di lavoro per gli insegnanti.
Le attività proposte hanno avuto l’obiettivo di favorire competenze di inclusione, con l’obiettivo di far comprendere agli alunni che gli atteggiamenti inclusivi non sono a favore solo delle persone escluse, ma di tutti. Uno dei risultati più interessanti è stato che il 90% degli studenti ha mostrato un’aumentata capacità di “leggere” le situazioni di reale inclusione e anche di giustizia sociale (l’85% degli studenti).
Un altro aspetto esplorato è la capacità di mostrare empatia nei confronti degli altri, di chi è diverso da sé: a fine percorso la maggioranza degli studenti ha mostrato un incremento nella capacità di interpretare e riconoscere le emozioni altrui in episodi e casi di discriminazione.
Significativo è stato anche il cambiamento rilevato nell’approccio al limite e alle potenzialità e nel rapportarsi alla diversità, vista non più come problema ma come risorsa e ricchezza.