L’11 settembre è stato inaugurato il primo reparto oculistico pediatrico del Sud Sudan, con cui potremo raggiungere e curare tantissimi bambini con problemi visivi.
Un risultato straordinario, reso possibile anche grazie a tanti donatori.
Si respirava nell’aria e si percepiva sui volti delle persone la grande emozione che ha accompagnato l’inaugurazione del nuovo reparto oculistico pediatrico del Buluk Eye Centre.
Una pietra miliare del nostro lavoro per fermare la cecità nel Paese, un impegno che portiamo avanti dal 2015 con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e anche grazie ai nostri donatori.
L’inaugurazione del reparto oculistico pediatrico è avvenuta nella mattina dell’11 settembre – alla presenza del nostro direttore Massimo Maggio, di numerose autorità e rappresentanti del Gioverno, tra cui la ministra della Salute del Sud Sudan, on. Yolanda Awel Deng, dello staff del Buluk Eye Centre, tra cui il direttore Joseph Monday e il dott. Emanuel Agwella, oculista pediatrico formato grazie a CBM.
The Bright Sight – Vista luminosa
La costruzione del reparto fa parte dell’ampio progetto “The Bright Sight”, vista luminosa – che ci vede capofila e che ha l’obiettivo di migliorare l’accesso ai servizi di salute visiva nei tre Stati di Equatoria Centrale, Orientale e Lakes.
In particolare il progetto prevede anche la prevenzione delle Malattie tropicali neglette, malattie infettive che colpiscono chi vive in condizioni di povertà, come il tracoma e l’oncocercosi, molto diffuse nel Paese.
Nei 3 anni di progetto – che terminerà nel 2025 – l’obiettivo è raggiungere e curare oltre 90mila persone e formare oltre 300 professionisti dello staff medico, sanitario e scolastico.
L’intervento è realizzato con il sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, in collaborazione con le organizzazioni Medici con l’Africa CUAMM e CORDAID e beneficia della partecipazione del Ministero della Salute sud sudanese.
Scopri di più sul progettoIl Buluk Eye Centre
Dopo un anno e mezzo di lavori il reparto oculistico pediatrico è pronto per accogliere i piccoli pazienti. Il reparto nasce all’interno del Buluk Eye Centre (BEC), il primo centro oculistico del Paese, avviato nel 2015 a Juba da CBM – la prima organizzazione a portare cure oculistiche in Sud Sudan – e diventato un centro di eccellenza e di riferimento per la salute visiva a livello nazionale per visite e cure specialistiche rivolte a pazienti adulti: è l’unico nel Paese a disporre di una sala chirurgica oftalmica con personale medico specialistico.
Nel 2015 abbiamo avviato la sala operatoria e la clinica oculistica, fondamentali ma non sufficienti per le patologie pediatriche. Oggi siamo qui per vedere il BEC diventare anche il primo centro oculistico pediatrico presente nel Paese, capace di offrire cure specialistiche pediatriche per la cataratta, il glaucoma e operazioni specialistiche su bambini che necessitano di anestesia. La salute della vista è un diritto di tutti, e in particolare dei bambini, che sono il futuro: a loro è dedicato questo nuovo centro.
Massimo Maggio, direttore di CBM Italia
Il reparto oculistico pediatrico consentirà a 1.500 bambini ogni anno di accedere a servizi oculistici di qualità.
Il reparto e l’intero progetto The Bright Sight sono implementati da CBM secondo un approccio che prevede l’offerta di servizi di salute della vista integrati nel sistema sanitario nazionale, inclusivi (accessibili a tutti, in particolare ai più fragili) e comprehensive, con una presa in carico completa dei pazienti (dalla prevenzione alle cure fino alla riabilitazione).
La formazione del personale medico-sanitario è un altro pilastro importante del progetto “The Bright Sight”.
Salvare la vista dei bambini significa restituire loro il futuro. Significa cioè garantire loro l’indipendenza, sollevando le famiglie da problemi economici, sociali e psicologici. Le cause della cecità che colpiscono la popolazione sudanese sono prevenibili, per questo ho accettato la sfida di contribuire a questo importante impegno nella prevenzione, nel ripristino della vista e nell’incoraggiare altri medici come me a intraprendere questa specializzazione.
Emmanuel Agwella, il primo oculista pediatrico formato in Sud Sudan con il sostegno di CBM Italia
Altro pilastro importante del progetto è il decentramento dei servizi oculistici, che verranno integrati anche negli ospedali di Rumbek (Stato di Lakes) e Torit (Stato di Equatoria Orientale).
Fondamentale è anche l’attività delle cliniche mobili – chirurgiche e non -nelle aree remote del Paese per portare servizi oculistici e sensibilizzare le comunità, per arrivare a quella parte di popolazione che in grado di raggiungere il BEC.
Un aspetto messo in evidenza anche dalle parole del ministro della Salute del Sud Sudan, on. Yolanda Awel Deng durante la cerimonia di inaugurazione.
Decentralizzazione e accessibilità dei servizi sono fondamentali per evitare la cecità. Non solo a Juba ma nell’intero territorio. Questo centro oculistico non solo fornirà servizi per i bambini, ma contribuirà a fermare la cecità nel Paese.
Yolanda Awel Deng
Isabella Lucaferri, direttrice della sede AICS di Addis Abeba, responsabile per il Sud Sudan, ha sottolineato come:
Il sostegno della Cooperazione Italiana a progetti come ‘The Bright Sight” testimonia il mandato dell’Agenzia confermando il suo impegno nel promuovere l’accesso ai servizi sanitari essenziali nei paesi in cui opera. L’inaugurazione del primo reparto oculistico pediatrico in Sud Sudan rappresenta un passo fondamentale per garantire il diritto alla salute visiva dei più piccoli, in particolare dei bambini più vulnerabili. Siamo felici di contribuire a migliorare concretamente le condizioni di vita delle comunità locali, offrendo loro una speranza per un futuro migliore.
Isabella Lucaferri, direttrice della sede AICS di Addis Abeba
Un impegno ribadito durante la cerimonia di inaugurazione da Andrea Bollini, coordinatore dei progetti di emergenza di AICS Addis Abeba:
Dal 2015, persone provenienti da tutti gli stati del Sud Sudan possono accedere ai servizi di salute oculistica offerti dal Buluk Eye Centre, indipendentemente dal loro status.
Andrea Bollini
La cooperazione italiana riconosce che il percorso del BEC è un segno di speranza per la popolazione, per le istituzioni del Sud Sudan e per i partner internazionali.