Una chiacchierata con lo chef Simone Rugiati sulla sostenibilità. Un modo nuovo per parlare del nostro progetto di agricoltura sostenibile e inclusiva in Niger al fianco delle persone con disabilità.
![locandina evento vanity fair](https://www.cbmitalia.org/app/uploads/2021/04/locandina-evento-vanity-fair.jpg)
Un evento digitale quello del “Vanity Fair Green – From challenge to change” al quale, insieme allo chef Simone Rugiati, abbiamo avuto l’onore di poter partecipare. Un talk dedicato alla sostenibilità e all’azione ovvero a cosa possiamo fare tutti noi per diventare sostenibili. Il nostro contributo è arrivato in Italia dal cuore del Sahel, dal Niger, dove grazie al progetto di agricoltura sostenibile e inclusiva la vita di molte persone con disabilità sta cambiando.
Guarda il talkIl progetto
Cambiamenti climatici e sicurezza alimentare sono sempre più legati.
Il fenomeno è preoccupante ovunque, ma diventa ancora più serio per coloro che vivono in condizioni di povertà. È a loro che abbiamo rivolto la nostra attenzione. Lo abbiamo fatto a partire dal 2017 quando in Niger, tra i primi quattro paesi al mondo più vulnerabili ai cambiamenti climatici, abbiamo avviato, anche grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, il progetto “Coltivare la resilienza: agricoltura sostenibile e inclusiva”.
Portato avanti nella regione di Zinder, la seconda in Niger maggiormente colpita da insicurezza alimentare e malnutrizione, il progetto aveva come obiettivo quello di rendere indipendenti le persone con disabilità, in particolar modo le donne, che per stigma sociale e scarso accesso ai mezzi di produzione sono ancora più a rischio di malnutrizione. Volevamo che avessero cibo a sufficienza per le loro famiglie, che potessero mangiare di più e meglio, ma soprattutto che imparassero un lavoro nell’agricoltura o nell’allevamento che permettesse loro di essere autonome.
In Niger, dove il cibo ha il sapore della resilienza
Grazie al progetto sono stati realizzati 130 orti e altrettanti pozzi per irrigare. Non solo: sono stati creati cinque centri di trasformazione dei prodotti agricoli, dove operano 250 donne, e 7 centri per la vendita di prodotti e sementi. Una filiera sostenibile e produttiva grazie alla quale la vita dei 130 beneficiari e delle loro famiglie è cambiata: a raccontarcelo sono proprio loro, le donne e gli uomini che abbiamo incontrato nel nostro ultimo viaggio in Niger. Balki, Salissou, Zaliya, Abdou guardano con ottimismo al loro futuro: un futuro fatto di cibo, di lavoro e di diritti come narrato nella nostra pubblicazione.
“Break the cycle”
Il progetto di agricoltura sostenibile e inclusiva in Niger, così come quello avviato in Burkina Faso nel 2018, sono solo alcuni di quelli che sosteniamo con “Break the cycle”: una campagna nata con l’obiettivo di spezzare il ciclo invisibile che nei Paesi in via di sviluppo lega la povertà alla disabilità.
![logo break the cycle](https://www.cbmitalia.org/app/uploads/2020/12/logo-break-the-cycle.png)
Vivere in povertà vuol dire non accedere al cibo, alle cure o all’assistenza e quindi rischiare maggiormente di sviluppare una disabilità. Per questo lavoriamo insieme alle comunità, attraverso progetti di salute, educazione, vita indipendente che mettano al centro le persone con disabilità e i loro diritti.
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