Una chiacchierata con lo chef Simone Rugiati sulla sostenibilità. Un modo nuovo per parlare del nostro progetto di agricoltura sostenibile e inclusiva in Niger al fianco delle persone con disabilità.

locandina evento vanity fair

Un evento digitale quello del “Vanity Fair Green – From challenge to change” al quale, insieme allo chef Simone Rugiati, abbiamo avuto l’onore di poter partecipare. Un talk dedicato alla sostenibilità e all’azione ovvero a cosa possiamo fare tutti noi per diventare sostenibili. Il nostro contributo è arrivato in Italia dal cuore del Sahel, dal Niger, dove grazie al progetto di agricoltura sostenibile e inclusiva la vita di molte persone con disabilità sta cambiando.

Guarda il talk

Il progetto

Cambiamenti climatici e sicurezza alimentare sono sempre più legati.
Il fenomeno è preoccupante ovunque, ma diventa ancora più serio per coloro che vivono in condizioni di povertà. È a loro che abbiamo rivolto la nostra attenzione. Lo abbiamo fatto a partire dal 2017 quando in Niger, tra i primi quattro paesi al mondo più vulnerabili ai cambiamenti climatici, abbiamo avviato, anche grazie al sostegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, il progetto “Coltivare la resilienza: agricoltura sostenibile e inclusiva”.

Portato avanti nella regione di Zinder, la seconda in Niger maggiormente colpita da insicurezza alimentare e malnutrizione, il progetto aveva come obiettivo quello di rendere indipendenti le persone con disabilità, in particolar modo le donne, che per stigma sociale e scarso accesso ai mezzi di produzione sono ancora più a rischio di malnutrizione. Volevamo che avessero cibo a sufficienza per le loro famiglie, che potessero mangiare di più e meglio, ma soprattutto che imparassero un lavoro nell’agricoltura o nell’allevamento che permettesse loro di essere autonome.

In Niger, dove il cibo ha il sapore della resilienza

Grazie al progetto sono stati realizzati 130 orti e altrettanti pozzi per irrigare. Non solo: sono stati creati cinque centri di trasformazione dei prodotti agricoli, dove operano 250 donne, e 7 centri per la vendita di prodotti e sementi. Una filiera sostenibile e produttiva grazie alla quale la vita dei 130 beneficiari e delle loro famiglie è cambiata: a raccontarcelo sono proprio loro, le donne e gli uomini che abbiamo incontrato nel nostro ultimo viaggio in Niger. Balki, Salissou, Zaliya, Abdou guardano con ottimismo al loro futuro: un futuro fatto di cibo, di lavoro e di diritti come narrato nella nostra pubblicazione.

“Break the cycle”

Il progetto di agricoltura sostenibile e inclusiva in Niger, così come quello avviato in Burkina Faso nel 2018, sono solo alcuni di quelli che sosteniamo con “Break the cycle”: una campagna nata con l’obiettivo di spezzare il ciclo invisibile che nei Paesi in via di sviluppo lega la povertà alla disabilità.

logo break the cycle

Vivere in povertà vuol dire non accedere al cibo, alle cure o all’assistenza e quindi rischiare maggiormente di sviluppare una disabilità. Per questo lavoriamo insieme alle comunità, attraverso progetti di salute, educazione, vita indipendente che mettano al centro le persone con disabilità e i loro diritti.

  • Se vuoi ricevere la pubblicazione “In Niger, dove il cibo ha il sapore della resilienza” scrivi a ufficio.stampa@cbmitalia.org
  • Se vuoi saperne di più sui nostri progetti nei Paesi in via di sviluppo e in Italia e restare aggiornato sui nostri eventi iscriviti alla Newsletter!
Fai una donazione

Sostieni i nostri progetti nel Sud del mondo!

Scegli l’importo

{{ errors.first('firstname') }}
{{ errors.first('lastname') }}
{{ errors.first('email') }}