Badini Ousseini da quattro anni e mezzo lavora con CBM. È responsabile della direzione, elaborazione e coordinamento dei progetti in Burkina Faso. Quando è stato in Italia nell’aprile scorso ci ha raccontato il nuovo progetto “Coltivare l’inclusione” rivolto alle persone con disabilità del Burkina, realizzato insieme a CBM.

Gruppo uomini e donne
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Come vivono le persone con disabilità in Burkina? 

In Burkina c’è un problema di sicurezza alimentare, particolarmente difficile per le persone con disabilità, malgrado gli sforzi del Governo e l’azione di Organizzazioni come CBM. Le persone con disabilità difficilmente hanno accesso alla salute, all’educazione, alla formazione e al lavoro. Senza dimenticare la situazione culturale per cui ci sono ancora persone con disabilità che vengono nascoste in casa, che non sono visibili, non possono cambiare il proprio destino. Chi è cieco, sordo, non cammina oppure ha una disabilità mentale rimane escluso dalla comunità, soprattutto nei villaggi e nelle zone rurali.

In cosa consiste il progetto «Coltivare l’inclusione»? 

È un progetto che permette di migliorare la situazione economica delle persone con disabilità, che non partecipano alle attività agricole. Questo perché spesso sono escluse dall’accesso alla terra (per esempio non la ereditano): grazie a questo progetto possono avere degli orti, coltivare e allevare, avere accesso al microcredito.

Un risultato importante per le persone con disabilità sarà poter essere riconosciute dalle loro comunità. Partner locale è Okadès e lavoreremo in collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura e dell’allevamento del Burkina. Il progetto prevede l’identificazione delle persone con disabilità, che avranno a disposizione terreni per creare degli orti familiari e tutto il necessario per la coltivazione di cereali (come mais, miglio, sorgo), di frutta e verdura e per l’allevamento: ogni famiglia riceverà una coppia di animali, come capre, montoni, galli e galline. L’obiettivo è che abbiano prodotti per tutte le stagioni dell’anno. Inoltre lavoreremo per sensibilizzare le agenzie di microcredito affinchè concedano credito alle persone con disabilità, che normalmente sono escluse.

Si tratta di un progetto innovativo perché ci sono tanti programmi di sicurezza alimentare ma non per persone con disabilità. Le persone con disabilità sono beneficiarie e protagoniste come tutte le altre in materia di sviluppo agricolo. Insieme diamo un messaggio importante: rafforzare il potere economico, abbattere le barriere e mostrare alla comunità che le persone con disabilità possono essere agenti di cambiamento.



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