Il Sud Sudan, il Paese più giovane del mondo, sta attraversando una grave crisi umanitaria. Siamo stati nella capitale Juba, all’ospedale di Torit e nel campo profughi di Gorom per documentare la condizione del Paese e testimoniare il lavoro di CBM Italia. Nelle prossime settimane continueremo a raccontarlo attraverso le voci dal campo.

paesaggio sudsudanese dopo alluvione

La situazione nel Paese

La Repubblica del Sud Sudan è diventata la nazione più giovane del mondo il 9 luglio 2011. A più di un decennio dall’indipendenza dal Sudan, il Paese rimane colpito da fragilità, stagnazione economica e instabilità. La povertà è onnipresente, inasprita da conflitti, sfollamenti e shock esterni.

8 su 10
le persone che hanno bisogno di assistenza umanitaria e protezione
3 milioni circa
sono le persone sfollate

I sistemi sanitari sono sovraccarichi, manca l’accesso all’acqua pulita o a servizi igienico-sanitari adeguati. Le epidemie nel Paese continuano a diffondersi e stanno diventando sempre più letali.

Cosa è accaduto negli ultimi anni in Sud Sudan

  • Due guerre civili nel 2013 e 2016, persistente violenza e contestazioni politiche.
  • Effetti devastanti del cambiamento climatico: gravi siccità e inondazioni con numerose vittime, sfollamenti e perdita di capi di bestiame.
  • 2 milioni di sfollati interni e 700.000 profughi in fuga dal conflitto in Sudan.
  • Povertà e instabilità economica (difficile ripresa post COVID-19 e attuale blocco delle esportazioni di petrolio a causa della guerra).

L’intervento di CBM negli ospedali e nel campo profughi

In una crisi umanitaria tutte le persone sono a rischio, ma alcune sono più vulnerabili di altre. Come CBM siamo presenti in Sud Sudan con interventi di salute della vista, prevenzione di malattie tropicali neglette, sicurezza alimentare e accesso alle risorse idriche. In tutti i nostri interventi garantiamo che le persone più vulnerabili e con disabilità siano incluse nei piani di risposta, assistenza, protezione e ricostruzione.

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  • Ospedali: garantiamo visite, medicinali, chirurgie e trattamenti, sia in ospedale che nelle aree più povere e a rischio. A Juba, la capitale, sosteniamo uno dei più importanti centri oculistici del Paese e la prima unità oculistica pediatrica dell’intero Sud Sudan.
  • Campo profughi: nel campo profughi di Gorom al momento vivono 14.000 persone. Le risorse idriche sono scarse, le condizioni igieniche spesso inadeguate e il rischio di contrarre malattie infettive come il tracoma è alto. Qui organizziamo visite gratuite, distribuiamo medicinali, distribuiamo saponi, kit igienici e ci occupiamo di installare zone di distribuzione d’acqua.

Per favore continuate a supportarci, a darci coraggio. Abbiamo molto da fare ma non possiamo farlo da soli!

Santino, Clinical officer oftalmico, responsabile delle attività di screening visivi nei villaggi e nel campo profughi.
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