Il 13 settembre è la Giornata internazionale del Lascito Solidale. Un’occasione importante per rafforzare nell’opinione pubblica la conoscenza dello strumento del lascito solidale.
Impegno civile e solidarietà salveranno il mondo
Più di 4 italiani su 10 pensano che nell’ultimo decennio il mondo sia diventato un posto peggiore. In cima alle preoccupazioni sono il cambiamento climatico (86%), guerre (84%) e pandemie globali (83%).
Ma cosa serve per costruire una società migliore? Ingredienti fondamentali sono impegno civile (ambientale, sociale, culturale) e solidarietà. Spunta anche il tema delle donazioni: serve dare sostegno a una buona causa tramite il lascito solidale (69%) o una generica donazione in denaro (66%).
Questo il quadro che emerge dall’indagine “La percezione dei cambiamenti degli ultimi 10 anni e l’orientamento verso le donazioni e i lasciti solidali”, realizzata da Walden Lab-Eumetra per il Comitato Testamento Solidale, di cui CBM Italia fa parte.
Secondo l’indagine, 5.5 Milioni di italiani over 50 hanno già previsto un lascito solidale nel proprio testamento o sono orientati a farlo.
Il lascito solidale e i pregiudizi da sfatare
Il 13 settembre è la Giornata internazionale del Lascito Solidale. Un’occasione importante per rafforzare nell’opinione pubblica la conoscenza dello strumento del lascito solidale. Una conoscenza che in effetti continua a crescere: l’82% degli over 50 sa cos’è un lascito solidale (nel 2022 era il 79% e nel 2021 era il 73%).
C’è ancora da lavorare, però, sui pregiudizi da sfatare: molti intervistati pensano che chi non ha eredi diretti o chi possiede grandi patrimoni possa fare un lascito solidale. Solo 1 italiano su 5 sa che il lascito solidale può essere fatto da chiunque.
Il lascito solidale è uno strumento alla portata di tutti grazie al quale è possibile lasciare una traccia di sé nel futuro, sostenendo i progetti in cui si crede e che definiscono la propria identità. Nel nostro ordinamento, che più di quello anglosassone ha a cuore la tutela dei diritti della famiglia, garantiti dalla legittima, è possibile destinare infatti, attraverso il testamento, una parte, piccola o grande che sia, della quota disponibile del proprio patrimonio a progetti di solidarietà sociale.
Flavia Fiocchi, notaio in Carpi e già Presidente del Consiglio Notarile di Modena
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