La guerra in Ucraina sta avendo un impatto drammatico sull’aumento dei prezzi del cibo nel mondo. Ucraina e Russia sono tra i maggiori esportatori mondiali di grano, che è l’alimento base per oltre il 35% della popolazione mondiale. Una minaccia gravissima per il Corno d’Africa, dove oggi più di 13 milioni di persone sono a rischio fame per la prolungata siccità e rischiano un ulteriore aumento della povertà.

bambina con tanica

CBM è presente in Africa con progetti di sicurezza alimentare, a supporto delle persone con disabilità e le loro famiglie, che sono tra le più vulnerabili. Ce ne parla David Munyendo, Country Director di CBM in Kenya.

bollo Munyendo

Quali sono i maggiori rischi climatici in Kenya?

«Il Kenya ha un clima complesso che varia tra regioni e di stagione in stagione. Questa variabilità è influenzata da fattori naturali come El Niño. Le temperature medie annuali sono aumentate, mentre le piogge sono sempre più scarse. Particolarmente preoccupanti sono le inondazioni e la siccità. Altri rischi legati al clima sono l’innalzamento del livello dei laghi nella Rift Valley che porta all’allagamento dei terreni, ad esempio nella zona del lago Baringo».

A quali esigenze risponde il progetto SPARK di CBM?

«Il progetto SPARK sta supportando le famiglie della diocesi di Meru per rafforzarne la resilienza ai cambiamenti climatici. Questo perché negli ultimi tre anni le zone semi-aride delle contee di Meru e Tharaka Nithi hanno sperimentato insicurezza alimentare a causa della prolungata siccità. Acqua e pascoli per il bestiame sono ancora scarsi; la maggior parte delle famiglie inoltre non è in grado di preparare la propria terra e permettersi semi e fertilizzanti».

Quali le cause dell’insicurezza alimentare e come risponde il progetto?

«L’impatto di tre stagioni consecutive di piogge scarse, insieme alla pandemia COVID-19, all’insicurezza, ai parassiti e alle malattie, hanno causato un rapido aumento dei bisogni umanitari, che ha portato il Presidente del Kenya a dichiarare lo stato di emergenza nazionale l’8 settembre 2021.

Sono circa 3,5 milioni le persone in condizioni di grave insicurezza alimentare. Nelle aree pastorali, le persone devono percorrere lunghe distanze in cerca di acqua per sé stessi e per il loro bestiame. Nelle aree agricole le precipitazioni sono state inadeguate per lo sviluppo delle colture.

L’insicurezza alimentare è dovuta quindi a molteplici fattori, tra cui siccità prolungata, produzione di bestiame e raccolti al di sotto della media, conflitti locali ed effetti della pandemia di COVID-19, che ha portato ad un aumento dei prezzi degli alimenti di base in tutto il Paese.

Il progetto SPARK sta supportando le famiglie fornendo foraggio per il bestiame, cisterne d’acqua per uso domestico e per gli animali, distribuendo sementi e prodotti per coltivare la terra».

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