In Uganda, al CoRSU Hospital, l’innovazione tecnologica nell’ambito del progetto promosso da Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo sta portando il cambiamento nella vita delle persone con disabilità.

Un nuovo capitolo del nostro percorso nell’ambito dell’innovazione tecnologica e del cambiamento che genera nella vita delle persone con disabilità con IMPACT3D: il terzo progetto selezionato da “Innovazione per lo Sviluppo”, il programma di Fondazione Cariplo e Fondazione Compagnia di San Paolo.

Oggi Carla Belli, responsabile della relazione con i donatori, ci fa scoprire come l’innovazione tecnologica stia migliorando la qualità della vita delle persone con disabilità grazie a IMPACT3D, il progetto in continuità con Print the Innovation e Innovation for Inclusion, che hanno gettato le basi per l’uso della tecnologia di stampa 3D nella creazione di ausili e protesi in Uganda. Ora, con IMPACT3D, puntiamo a rafforzare e ampliare questi risultati, portando il cambiamento anche in Ruanda.

Tecnologia 3D sostenibile

L’obiettivo di IMPACT3D è chiaro: migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità attraverso la stampa 3D, rendendo le protesi e le ortesi più accessibili. In Uganda, lavoriamo con il partner MEDERE, start-up che offre soluzioni innovative nel campo dei servizi medici e della ricerca, all’interno dell’ospedale ortopedico CoRSU per estendere l’uso della tecnologia 3D, già consolidata nell’ospedale di riabilitazione e centro di eccellenza ortopedico CoRSU. In più, il progetto prevede che questa tecnologia si estenda anche in Ruanda. Lo scopo comune è aumentare l’accesso alle protesi e ortesi stampate in 3D, sia per estenderne i vantaggi a un pubblico più ampio sia per garantire la sostenibilità a lungo termine dell’innovazione.

Contesto e bisogno

Nei Paesi in Via di Sviluppo, si stima che oltre 40 milioni di persone abbiano bisogno di protesi. Tuttavia, solo una piccola percentuale riesce ad accedervi. In Uganda e Ruanda, le esigenze sono particolarmente pressanti: nel distretto ruandese di Kayonza, ad esempio, il 6,2% della popolazione vive con una disabilità, superando la media nazionale.

I traguardi che vogliamo raggiungere

Con IMPACT3D riusciremo a:

  1. aumentare l’uso di plantari e ortesi stampati in 3D in Uganda. Questo sarà raggiunto grazie al rafforzamento delle competenze dello staff, alle visite fuori dall’ospedale (outreach), alle attività di sensibilizzazione e alla sostenibilità finanziaria del laboratorio di stampa 3D;
  2. avviare l’uso di protesi stampate in 3D in Ruanda. Lo staff, al termine del progetto, sarà autonomo nella scansione e modellazione di componenti di protesi e nella collaborazione con Prothea per l’acquisto e distribuzione di componenti ai pazienti;
  3. migliorare le attività di advocacy sulla stampa 3D nel settore sanitario in Uganda e Ruanda secondo due prospettive: le persone con disabilità riconoscono i benefici di protesi e ortesi stampate in 3D aumentandone la richiesta e altre strutture sanitarie, autorità e altre Organizzazioni si interessano maggiormente della tecnologia di stampa 3D.

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