La video intervista della dottoressa Martina Angi

La dottoressa Martina Angi, oncologo oculare dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, ci racconta la sua esperienza diretta nel campo della prevenzione e della cura del retinoblastoma, un tumore dell’occhio che colpisce soprattutto i bambini e che, se preso in tempo, è altamente curabile.

Retinoblastoma: tutto quello che c’è da sapere

Cos’è?

Il retinoblastoma è un tumore maligno dell’occhio, frequente soprattutto nei bambini dai 2 ai 3 anni. Può colpire uno o entrambi gli occhi. La cosa positiva è che, se viene diagnosticato agli stadi inziali, il 96% dei casi si risolve con successo.

Quanto è diffuso?

È un tumore raro perché colpisce ogni anno circa 9.000 bambini in tutto il mondo e, in linea generale, ha un alto tasso di guarigione.
Questo vale per i Paesi ad alto reddito (Europa, Nord America, Australia) dove strumenti di prevenzione, diagnosi e cure adeguate consentono di intervenire sul tumore ai primissimi stadi: circa il 96% dei casi di bambini trattati guarisce con successo.
Nei Paesi in via di sviluppo, invece, i dati si abbassano drasticamente: 6 bambini su 10 muoiono perché non ricevono una diagnosi precoce e cure tempestive.

Come si diagnostica?

È possibile vedere a occhio nudo e accorgersi in maniera abbastanza semplice se qualcosa agli occhi non va. Il tumore agli stadi iniziali si manifesta principalmente con un riflesso bianco nell’occhio (leucocoria) oppure con la deviazione dell’occhio (strabismo) che non riesce più a guardare dritto perché c’è una lesione. Nei casi più gravi, in cui il tumore si è già esteso, si ha una deformazione e un estremo gonfiore dell’occhio stesso.

Come si cura?

Il trattamento è complesso e dipende dalla dimensione e dalla posizione del tumore.
La modalità di intervento varia a seconda dell’età del paziente, dal contesto in cui si trova e dalla presenza eventuale di metastasi. I trattamenti devono essere eseguiti da un team altamente specializzato e consistono, tra gli altri, in laser terapia, crioterapia, chemioterapia, radioterapia ed enucleazione.
Bisogna tenere sempre a mente che, trattandosi di un tumore, l’obiettivo primario è salvare la vita e, solo successivamente, la vista.

Il lavoro di CBM contro il retinoblastoma in Uganda

Nei Paesi in via di sviluppo il tasso di guarigione per le persone affette da retinoblastoma è molto diverso da quello nei Paesi occidentali: 6 bambini su 10 muoiono a causa di questo tumore.
La motivazione principale è che i bambini arrivano dai medici in condizioni già disperate quando ormai il tumore ha raggiunto uno stadio molto avanzato e spesso si è già esteso ad altri organi vitali.
La consapevolezza dei genitori e la capacità di diagnosticare tempestivamente la malattia sono fattori fondamentali sui quali si sta lavorando per aumentare le possibilità di salvezza della vita e della vista dei piccoli.

CBM è impegnata nella cura del retinoblastoma dal 2006 in Uganda, sostenendo il Ruharo Eye Centre – che, a oggi, è l’unico ospedale del Paese in grado di offrire un programma di prevenzione e cura del retinoblastoma. Il Ruharo – punto di riferimento anche per Stati come Ruanda e Sud Sudan – è anche uno dei cinque centri oculistici specializzati dell’intero Paese.

Il programma di cura del retinoblastoma – introdotto nel 2006 dal dott. Keith Weddel e la sua équipe – ha consentito negli anni di aumentare la sopravvivenza dei bambini colpiti da questa grave malattia, grazie a trattamenti combinati – che prevedono la radioterapia, l’enucleazione dell’occhio, l’utilizzo di protesi e la chemioterapia.

Quest’anno, insieme al partner locale, la Diocesi di Ankole, abbiamo un obiettivo importante: identificare, curare e operare 40 bambini colpiti da retinoblastoma. Dopo la cura e la degenza in ospedale, i pazienti vengono riaccompagnati a casa dagli infermieri del Ruharo e seguiti per i mesi successivi per accertarsi che non ci siano recidive. Viene inoltre fornito un supporto ai bimbi e alle loro famiglie affinché riescano ad essere inseriti a scuola e che non siano vittime di stigma ed emarginazione.

Adesso che hai scoperto il nostro impegno per combattere il retinoblastoma, sappi che con il tuo prezioso aiuto potremmo fare ancora di più per aiutare e salvare i bambini affetti da questo terribile tumore, estendendo il nostro intervento, lavorando sulla prevenzione, formando personale locale e comprando nuovi macchinari. Dona ora


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