uomo in camicia azzurra comunica nella lingua dei segni

Il progetto

Le persone migranti con disabilità sono “stranieri due volte” perché, fuggiti dalla guerra e dalla povertà, devono ricostruire la propria vita in una cultura e in una lingua diverse; in secondo luogo, perché, in quanto persone con disabilità, devono scontrarsi con barriere fisiche, comunicative, culturali e attitudinali che rendono ancora più difficile partecipare attivamente alla società come chiunque altro.

Il progetto “Migranti sordi, stranieri due volte” promosso dall’Istituto dei Sordi di Torino insieme a CBM Italia, si realizza in Piemonte grazie al contributo della Fondazione Time2 nell’ambito del bando “Cambiamenti 2023” e ha l’obiettivo di promuovere l’inclusione delle persone migranti con disabilità sensoriali, per supportare con strumenti concreti la loro autonomia e rendere i contesti di accoglienza più inclusivi e accessibili.

Il contesto

Nella regione Piemonte sono attualmente 12.316 le persone che hanno richiesto o sono titolari di protezione internazionale e circa il 50% si trova nella Città metropolitana di Torino.
L’Istituto dei Sordi di Torino ha già supportato oltre 150 persone migranti con disabilità sensoriali e attualmente ne ha in carico 23 provenienti da Ucraina, Marocco, Romania, Venezuela e paesi Subsahariani.

Purtroppo, i dati e le informazioni rispetto a questo fenomeno sono parziali e scollegati: da una parte le persone con disabilità, dall’altra le persone migranti. Questa situazione non consente di conoscere le condizioni di vita delle persone migranti con disabilità che subiscono quotidianamente un duplice rischio di discriminazione e per gli enti che si occupano di accoglienza è ancora più impegnativo trovare soluzioni e percorsi adeguati ai loro bisogni.

Obiettivo generale

Il progetto vuole promuovere il diritto delle persone migranti con disabilità sensoriali, inserite nel sistema regionale piemontese di accoglienza, a partecipare pienamente alla società senza discriminazioni e a essere protagoniste della propria vita, attuando i principi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e della Strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 della Commissione Europea.

Obiettivi specifici

  1. Potenziare il sistema regionale di accoglienza e integrazione per una presa in carico più tempestiva ed efficace dei bisogni della popolazione migrante con disabilità sensoriali.
  2. Fornire alle persone migranti con disabilità sensoriali le competenze necessarie per la vita autonoma nelle comunità di accoglienza.
  3. Dotare il personale degli enti gestori del sistema regionale di accoglienza di strumenti adeguati per favorire la piena partecipazione alla società delle persone migranti con disabilità sensoriali.

I destinatari

  • 50 persone migranti con disabilità sensoriali, con particolare focus sulle persone sorde o con disturbi legati al linguaggio e/o alla comunicazione.
  • 6 enti titolari e gestori del sistema di accoglienza, rappresentanti dei servizi territoriali e del terzo settore che contribuiscono alle misure di accoglienza.
  • 150 operatori e operatrici sociali, legali e dell’orientamento, assistenti sociali, mediatori linguistico-culturali e altre figure coinvolte nel sistema regionale di accoglienza e integrazione.

Le attività

“Migranti sordi, stranieri due volte” si realizza in 4 momenti principali:

  • Un tavolo regionale di coordinamento che si riunirà ogni 4 mesi per mappare, raccogliere e analizzare i dati relativi al fabbisogno delle persone migranti con disabilità presenti nel sistema di accoglienza e integrazione; identificare e indirizzare i partecipanti ai percorsi formativi e di accompagnamento.
  • Un percorso formativo sarà costruito sulla base dei bisogni rilevati perché le persone migranti con disabilità sensoriale acquisiscano competenze in lingua italiana e Lingua Italiana dei Segni, consapevolezza dei propri diritti, conoscenza della normativa e orientamento ai servizi.
  • Un gruppo di auto mutuo aiuto sarà attivato perché le stesse persone migranti con disabilità si confrontino su aspetti legati al proprio percorso sul territorio, scambino esperienze e creino soluzioni pratiche per rendere più inclusivo il sistema di accoglienza.
  • Un workshop regionale online in 2 incontri dove operatori degli enti gestori del sistema di accoglienza, servizi territoriali e altri enti del terzo settore si confrontano sui temi della disabilità e della discriminazione, la documentazione internazionale di riferimento, l’esperienza di progetto e le testimonianze dei partecipanti.

I risultati attesi

  1. Creazione di una rete dedicata del sistema territoriale di accoglienza per le persone migranti con disabilità.
  2. Maggiore corrispondenza del sistema territoriale di accoglienza rispetto ai bisogni della popolazione migrante con disabilità sensoriali.
  3. Partecipazione attiva delle persone migranti con disabilità sensoriali.
  4. Identificazione di criticità e soluzioni per migliorare il sistema di accoglienza grazie al contributo dei partecipanti.
  5. Aumento della consapevolezza da parte dei professionisti dell’accoglienza del fenomeno e dei bisogni della popolazione migrante con disabilità sensoriali.
  6. Acquisizione di strumenti adeguati da parte degli operatori della regione Piemonte per migliorare il lavoro di presa in carico dei bisogni delle persone con disabilità sensoriale.

Il ruolo di CBM Italia

  • Partecipa al tavolo di coordinamento regionale.
  • Collabora alla mappatura e raccolta dei bisogni delle persone migranti con disabilità tramite la somministrazione di un questionario che saranno la base dei percorsi formativi per la vista autonoma.
  • Supervisiona i percorsi formativi perché siano coerenti con il quadro di riferimento dei diritti delle persone con disabilità.
  • È responsabile di un workshop rivolto al sistema regionale di accoglienza che avrà un focus sui diritti delle persone con disabilità e il linguaggio inclusivo.
  • Coordina la produzione del protocollo operativo che raccoglierà gli esiti del progetto e sarà messo a disposizione degli operatori dell’accoglienza con modelli, procedure e azioni da mettere in campo per una efficace presa in carico.
  • Contribuisce a valorizzare e diffondere i risultati delle attività di progetto con azioni di comunicazione mirate.
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