In Etiopia stiamo costruendo una scuola inclusiva, dove bambini e ragazzi con e senza disabilità possono studiare insieme: ecco a che punto siamo.

Una scuola che accoglie bambini con e senza disabilità
Dal 2019 in Etiopia sosteniamo un progetto educativo dedicato ai bambini con disabilità delle regioni Tigray e Amhara per fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva per tutti i bambini; eliminare le disparità di genere nell’istruzione; garantire la parità di accesso a istruzione e formazione.
Insieme al nostro partner locale ORDA (Organization for Rehabilitation and Development in Amhara) in particolare siamo impegnati nella costruzione della scuola Robit, che accoglierà studenti con e senza disabilità.
La struttura esistente può ospitare 55 studenti, ma non è allo stato attuale adeguata a rispondere alle esigenze di bambini con disabilità diverse (visive, uditive, motorie).
La costruzione della nuova scuola Robit era stata interrotta nel corso del 2021 a causa del conflitto interno all’Etiopia, per poi riprendere nel marzo 2022: ad agosto abbiamo ricevuto dal campo una bella notizia: nonostante le difficoltà dovute alla guerra e al reperimento dei materiali, i lavori sono proseguiti e oggi il 70% dell’edificio è stato costruito.
Ad oggi ci sono quattro aule, la zona dei dormitori con dieci stanze da letto, la mensa, i bagni e la cucina.

Un ampio progetto di educazione in Etiopia
La costruzione della scuola fa parte di un più ampio progetto realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Il Ministero del Lavoro e Affari Sociali etiopi, le Organizzazioni nazionali delle persone con disabilità, l’ECDD (Ethiopian Center for Disability and Development Association); le attività previste comprendono anche sensibilizzazione sul diritto allo studio per i bambini con disabilità e interventi strutturali per rendere accessibili 12 scuole sul territorio.
Educazione: un diritto di tutti

Nei Paesi in Via di sviluppo i bambini con disabilità hanno 2,5 volte più probabilità di restare esclusi dalla scuola rispetto ai coetanei senza disabilità. Perché accade? Cosa possiamo fare per garantire a tutti questo diritto fondamentale?
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