In Niger, uno dei Paesi più colpiti del continente africano dalla siccità, stiamo creando un cambiamento tangibile nella vita di tante donne e persone con disabilità, per far sì che siano protagonisti delle loro vite e non più soggetti vulnerabili della società.
In Niger stiamo contribuendo a migliorare la vita delle donne e delle persone con disabilità grazie al progetto “Donne e persone con disabilità in azione per un sistema agropastorale ecosostenibile” finanziato dall’Agenzia Italiana di Cooperazione allo Sviluppo.
Qui la maggior parte delle persone con vulnerabilità ha un rischio maggiore di essere malnutrito, nel caso delle donne con disabilità addirittura il rischio di malnutrizione è doppio rispetto al resto della popolazione. Una situazione che è anche conseguenza diretta del cambiamento climatico: le famiglie non riescono a far fronte all’impatto del cambiamento climatico, che ha conseguenze negative sulle colture, in una zona dove agricoltura e allevamento sono le principali fonti di reddito.
A pagare le conseguenze delle troppe stagioni di pioggia mancate o irregolari sono proprio le persone più vulnerabili della società. Donne che devono percorrere lunghi tratti a piedi per avere l’acqua necessaria per l’uso domestico o per l’agricoltura. O persone con disabilità che rischiano un’esclusione sociale sempre più acuta a causa del progressivo impoverimento della loro comunità.
Il progetto
Rafforzare le infrastrutture rurali, sviluppare conoscenze agricole e pastorali, migliorare l’accesso e l’utilizzo dell’acqua potabile: sono i tre pilastri del progetto a cui abbiamo dato vita nella regione di Zinder, in partenariato con ACRA, CISP, KARKARA, DEMI-E, FNPH. In tre anni ci siamo posti l’obiettivo di garantire la sicurezza alimentare e nutrizionale delle donne e delle persone con disabilità grazie a un’agricoltura sostenibile e alla fornitura di acqua potabile.
Ed ecco che arrivano i primi risultati, a poco più di un anno di avvio del progetto.
Nel distretto di Irchinawa abbiamo garantito la disponibilità di bestiame, grazie alle distribuzioni di animali e grazie alle formazioni ricevute per l’allevamento e per la conservazione e la trasformazione del latte.
Con questa attività abbiamo migliorato in modo sostanziale il fabbisogno alimentare delle famiglie, soprattutto quelle malnutrite e che vivono esclusione ed emarginazione a causa della loro condizione di disabilità o in quanto donne.
Scopri l’azione trasformativa di questo progetto