Di ritorno dall’ultima missione in Ruanda, le immagini stampate negli occhi e nel cuore sono ancora vivide. Un viaggio ricco di emozioni, condivise. Come spesso facciamo, Mario Angi – il nostro Presidente – e io, abbiamo pensato di partire insieme per questa missione: perché condividere progetti ed emozioni ci permette di essere testimoni ancora più consapevoli delle necessità che troviamo fra i più poveri, i più bisognosi, e di sognare e progettare il meglio per loro.

Viaggio nell’ospedale Kabgayi di CBM

Quello che colpisce è il verde: della vegetazione, dei sentieri, dei muri dell’ospedale. E i sorrisi aperti delle persone che ti accolgono: pazienti, medici e infermieri che lavorano all’ospedale Kabgayi sostenuto da CBM, vera e propria eccellenza nel Paese per la cura della vista.

L’unità oculistica dell’ospedale è stata avviata nel 1993 da CBM insieme al nostro partner locale, la Diocesi di Kabgayi, e ad oggi è riconosciuta come centro di riferimento per l’oftalmologia in Ruanda. Qui i pazienti arrivano anche dai Paesi vicini, come la Repubblica Democratica del Congo e il Burundi. Ogni anno l’ospedale accoglie e cura quasi 30.000 persone. In questi anni CBM ha contribuito al rafforzamento dell’ospedale Kabgayi rendendo i servizi oculistici disponibili e accessibili alla popolazione povera del Ruanda e dei Paesi vicini.

I servizi oculistici dell’ospedale Kabgayi.

Il Kabgayi è l’unico ospedale nel Paese specializzato in oculistica pediatrica

Lo scorso anno nell’ospedale e durante le cliniche mobili sono state visitate e curate 27.116 persone (di cui il 28% bambini) e 5.876 operate (di cui il 18% bambini). Numeri importanti, che stanno crescendo: nei primi sei mesi di quest’anno sono già 21.334 le persone visitate e curate e 3.087 quello operate. Cataratta, glaucoma, lesioni alla cornea e retinoblastoma (comunemente conosciuto come il tumore dell’occhio) sono le patologie più di diffuse. 

Il lavoro delle cliniche oculistiche mobili.

Ogni giorno al Kabgayi arrivano 150 persone con problemi alla vista. Spesso affrontano viaggi molto lunghi, dai Paesi vicini. Altrettanto spesso vivono a pochi chilometri di distanza dall’ospedale, ma non possono permettersi di pagare il viaggio. Per questo l’ospedale organizza periodicamente delle cliniche oculistiche mobili che si spostano nei villaggi e nelle zone circostanti per individuare le persone, soprattutto i bambini, bisognosi di cure che nei casi più delicati vengono portati all’ospedale dove vengono curati e riacquistano la vista.

Formare medici significa curare sempre più persone.

Il dottor Theophile è uno dei due medici oftalmologi stanziali del Kabgayi: lo è da settembre del 2017, quando ha completato la specializzazione in oculistica in Tanzania.

Avere un nuovo chirurgo specializzato è una vera e propria benedizione per l’ospedale, significa poter aumentare il numero delle persone operate ogni giorno. Dall’inizio di quest’anno sono oltre 312 le operazioni chirurgiche realizzate direttamente dal dottor Theophile. Sostenere la formazione di personale medico locale significa poter garantire a medici e infermieri come il dottor Theophile di restare nel proprio Paese e prendersi cura della propria gente.

Ancora una volta abbiamo avuto conferma che i nostri valori di solidarietà, di accoglienza, di impegno e dedizione, di operosità, di fare insieme, di inclusione sono capaci di generare il «bene», di cambiare la vita delle persone e dare loro un futuro. E tutto questo insieme, uniti in una «armonia virtuosa» che vede voi donatori, voi volontari assieme a noi, ai medici e agli infermieri, alle tante persone bisognose di aiuto che vivono nei Paesi più poveri del mondo. Popoli lontani ma vicini per formare insieme un’unica umanità.

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