In Etiopia, nella regione di Amhara, un futuro senza tracoma parte anche dai giovani, grazie a conoscenza, condivisione e mutuo aiuto.
Era il 2016 quando CBM ha portato il progetto di Anti-trachoma school club anche nella scuola Double Mariam di Amhara, in Etiopia, coinvolgendo ragazzi nelle scuole e giovani in tutta la comunità.
Gli Anti-trachoma school club sono gruppi di alunni di tutte le età che, dopo aver ricevuto una formazione dai loro insegnanti o dagli operatori di comunità, si fanno portavoce con i loro coetanei delle informazioni ricevute sul tracoma e delle corrette pratiche di prevenzione del contagio. È un sistema che portiamo avanti da molti anni e si sta dimostrando davvero efficace perché crea nuova consapevolezza e un grande senso di partecipazione e responsabilità.
Oggi lavoriamo per il futuro
In Etiopia, il Paese più colpito al mondo, il tracoma è una piaga sociale.
È importante educare la comunità su come lavarsi le mani e sulla corretta igiene per prevenire il tracoma. Una volta diffusa la conoscenza, il cambiamento è permanente e tutta la comunità ne beneficia per sempre.
Mitiku Borhanu, insegnante della scuola Double Mariam
Qui, prima dell’istituzione degli Anti-trachoma school club, il 60% degli studenti arrivava a scuola col il viso non lavato e le mani sporche, oggi è meno del 3%.
Considerato che il tracoma è una malattia che si diffonde attraverso il contagio in condizioni di scarsa igiene, questi sono risultati straordinari e notevoli passi avanti in termini di prevenzione.
Dalla scuola alla comunità
Getu è uno degli studenti della Double Mariam e leader di uno degli Anti-trachoma club della scuola, ha 18 anni e frequenta la settima classe.
Le sue parole ci hanno molto colpito perché sono un tragico esempio di come, spesso, non conoscere un problema possa rendere i comportamenti di tutti i giorni molto rischiosi.
Sapevo dell’esistenza del tracoma, ma non mi ero mai accorto di quanto fosse diffuso nella nostra comunità. […] Solo adesso che ho ricevuto la formazione, mi rendo conto di aver visto molti casi di tracoma.
Con questa nuova consapevolezza, Getu ha notevolmente ridotto i rischi di contrarre il tracoma e lo sta raccontando ai coetanei e ai membri della comunità, a partire dalla famiglia e dai fratellini più piccoli.
Adesso tengo gli occhi aperti: se riconosco qualcuno con i sintomi, so chi chiamare. Ho fiducia. Sono certo che sia la strada giusta per eliminare il tracoma per sempre.
La lotta al tracoma non si ferma
Il tracoma è una malattia che ancora oggi mette a rischio 137 milioni di persone nelle zone più povere del mondo. È una delle Malattie Tropicali Dimenticate o Neglette, responsabili complessivamente di circa 500.000 morti ogni anno.
Come CBM lavoriamo nella lotta al tracoma in Sud Sudan e in Etiopia. Quest’ultimo rimane il Paese più colpito dove interveniamo dal 2014. Negli anni abbiamo debellato la malattia da intere regioni, ma la strada è ancora lunga. Per farlo applichiamo la strategia S.A.F.E. promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità a cui affianchiamo un’intensa attività di sensibilizzazione.