Sorridente e rassicurante, il dottor Nakhil Rishikeshi è oftalmologo pediatrico e responsabile del dipartimento di pediatria del Desai Hospital, a Pune, nell’India occidentale. Con il sorriso e moltissima dedizione, da oltre 16 anni, si occupa di curare la vista dei più piccoli.

primo piano oftalmologo

I genitori spesso non cercano aiuto perché sono troppo poveri. Lasciano semplicemente i loro figli in casa. I bambini rimangono in casa ma potrebbero giocare e imparare…soprattutto giocare! Voglio dire, quanto deve essere triste non poterlo fare?

Dottor Rishikeshi

La decisione di prendersi cura dei più fragili arriva fin da piccolissimo. Vedendo la madre, dottoressa, Nakhil capisce che vuole a sua volta diventare oftalmologo. Ma è solo più tardi, lavorando sul campo, che vede la necessità di specializzarsi in pediatria:

Tutti diventano oftalmologi per adulti. Io ho visto che erano i bambini ad avere bisogno. A quel tempo i trattamenti pediatrici non erano così diffusi.

Ti abbracciano all’improvviso…ti cambia proprio la vita

Da 16 anni, ogni giorno, ringrazia di aver scelto il percorso di pediatria:

Sono onorato di fare qualcosa di così rilevante. Noi, come team, aiutiamo moltissimi bambini. Ti cambia la vita. Sapete, gli adulti difficilmente esprimono la loro gratitudine a voce, ma i bambini arrivano e ti abbracciano all’improvviso, ti portano una caramella. Sì, ti cambia proprio la vita.

Anche senza appuntamento, c’è spazio per tutti

Il nostro motto è: trova e prenditi cura. Durante il periodo di formazione viaggiavo insieme ai miei colleghi anche per 300 km al giorno, scalavamo le montagne per raggiungere due o tre bambini e accompagnarli in ospedale.

Da quando è in reparto, il dottor Rishikeshi visita dai 45 ai 100 bambini al giorno e ne opera dai 20 ai 30 a settimana, fino a 900 in un anno.

All’ospedale non si prende appuntamento, non c’è una lista d’attesa, ma nessuno viene mandato a casa prima di aver ricevuto la visita, l’operazione o l’assistenza di cui ha bisogno.

Farhan: sette anni nella paura

bambino gioca da solo

Tra le centinaia di piccoli pazienti visitati e curati dal dottor Rishikeshi, c’è stato anche Farhan (in foto), un bimbo di sette anni nato con la cataratta ad entrambi gli occhi.

Per tutta la sua vita ha vissuto nella paura: riusciva a orientarsi solo attraverso i suoni, il suo mondo era fatto di ombre indistinguibili. Senza amici perché non sapeva come interagire e giocare con loro.

Grazie a una giornata di visite organizzata nella sua scuola, una di quelle cliniche mobili che ci aiuti a sostenere in tutto il mondo, a Farhan è stata diagnosticata la cataratta ed è stato accompagnato in ospedale.

“Segui la luce, abbiamo quasi finito”

Al suo arrivo, il dottor Rishikeshi ha trovato un bambino spaventatissimo, terrorizzato dall’ospedale e dai medici.

Quante volte è capitato a tutti noi, da bambini, di avere paura di una visita? Di sentirci spaesati in mezzo ai dottori e agli infermieri?

Il dottor Rishikeshi lo sa bene: spesso i bambini che arrivano da lui sono molto piccoli, non sono mai stati in una grande città, non hanno mai visto un ospedale. Ecco perché sa anche molto bene come rassicurarli.

Molto bene, ottimo lavoro, …segui la luce, abbiamo quasi finito.

bambino con cataratta durante una visita

Il giorno successivo alla visita e all’operazione, a Farhan vengono tolte le bende.

Ah, ah, la cornea è perfetta. È andato tutto benissimo.

Farhan è entusiasta per le parole del dottore, che lo fanno anche molto ridere per il tono spiritoso. Lascia l’ospedale non solo senza più la cataratta, ma anche con molta meno paura.

Saremo sempre grati ai medici come il dottor Rishikeshi per la premura con cui si prendono cura di ogni paziente per farli sentire davvero al sicuro.

bambino sorridente

Il messaggio del dott. Rishikeshi

Non c’è nulla di più nobile di quello che state facendo! Credo che, soprattutto ai giorni nostri, la povertà non dovrebbe più essere una ragione per diventare ciechi.

India: un nuovo grande progetto

Portiamo avanti il nostro impegno per garantire il diritto alla salute della vista. Proprio in India abbiamo da poco avviato il progetto Roshini, significa luce in hindi e ci permetterà di raggiungere oltre 300.000 persone entro i prossimi 3 anni.

Scopri di più sul progetto

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