Ximatali è una ragazza ugandese di 17 anni, ex-paziente dell’ospedale Ruharo, dove CBM sostiene un programma di identificazione e trattamento del retinoblastoma. La sua storia, che ci racconta la collega Carla in video, testimonia l’importanza di interventi tempestivi per salvare la vita dei bimbi con il tumore all’occhio.
La storia di Ximatali
Abbiamo incontrato Ximatali nella sua scuola a Mbarara, in Uganda, tra una lezione e l’altra. È una ragazza brillante, solare, anche se davanti alla telecamera ha preferito non parlare, diventa molto timida, comprensibilmente. Ci ha parlato di lei il suo insegnante e così l’abbiamo incontrata.
Ximatali, che oggi ha 17 anni, è stata una paziente del Ruharo Mission Hospital, l’ospedale in cui sostiamo il programma di individuazione e trattamento del retinoblastoma. È arrivata in ospedale 13 anni fa, quando aveva appena quattro anni, per un sospetto di tumore all’occhio.
Le visite hanno confermato la presenza di retinoblastoma ma, per fortuna, la bimba era arrivata in ospedale in tempo. Grazie ai cicli di trattamenti iniziati immediatamente, i nostri medici sono riusciti a salvarle la vita e preservare uno dei due occhi. Oggi Ximatali ha la protesi all’occhio sinistro, ma la sua disabilità non è affatto un ostacolo: grazie alla riabilitazione visiva all’ospedale Ruharo ha imparato fin da subito a utilizzare la vista residua.
Oggi è una ragazza in salute, a cui piace studiare e che non vede l’ora di poter diventare oculista, come i medici che le hanno salvato la vita.
L’intervento continua
Ximatali è una delle centinaia di bambine e bambini che accogliamo ogni anno all’ospedale Ruharo. Provengono da tutta l’Uganda e dai Paesi circostanti e la maggior parte di loro ha meno di tre anni.
Ogni anno al Ruharo sono in cura per il retinoblastoma 175 bimbi, sia nuovi pazienti che pazienti che stanno proseguendo le terapie dagli anni precedenti. I progressi che facciamo insieme sono enormi, in termini di sensibilizzazione e di persone raggiunte, ma il bisogno è ancora tanto!
Le diagnosi precoci sono infatti fondamentali per salvare la vista e la vita dei bambini. In aree come questa, dove i servizi sanitari sono inadeguati o inesistenti, infatti, il tumore all’occhio continua a essere mortale per 4 bambini colpiti su 10.
Un progetto di Natale
Come CBM, all’interno del programma ci occupiamo di tutte le attività: dalle visite nei villaggi, al trasporto in ospedale, alla somministrazione di pasti caldi, fino ai trattamenti e alla riabilitazione visiva. Le terapie sono spesso molto lunghe e la permanenza in ospedale non è sempre facile, per i bimbi e per i genitori.
Per questo motivo stiamo predisponendo un’area gioco per i bimbi del reparto di oncologia pediatrica. Sarà uno spazio interamente dedicato alla scoperta e all’interazione e attrezzato per rispondere a tutte le esigenze dei bimbi. Molti di loro, infatti, hanno subito la rimozione di entrambi gli occhi e devono ricominciare a imparare come muoversi nello spazio, in sicurezza.
In queste settimane abbiamo raccolto le esigenze dell’ospedale su quali giochi siano i più adatti per la sala e stiamo dando la possibilità ai nostri donatori di regalarli come dono di Natale. Puoi farlo anche tu!