Danjuma si prende cura della zia Hawua, cieca a causa dell’oncocercosi. Un farmaco si prende cura di lui e lo protegge dal buio di un futuro senza sogni.
La storia della zia Hawua
Non c’è nulla, né luce, né ombre. Non so se sia giorno o notte. Non ci sono colori. I miei occhi sono semplicemente vuoti. Non posso fare niente, perché non vedo. Non posso lavorare, dipendo in tutto e per tutto dalla mia famiglia
ci racconta Hawua
Inizia così la storia di Hauwa, con il racconto di una tragedia che ha segnato la sua vita da quando era solo una bambina. Da allora è iniziato il suo calvario durato più di 40 anni che lentamente, tra dolore e sofferenza, l’ha resa cieca per sempre.
Hauwa era piccola, quando nel suo villaggio, vicino a un fiume nel cuore dell’Africa subsahariana, trascorreva le giornate ad aspettare i suoi genitori impegnati nel lavoro nei campi. Solo centinaia di mosche nere le facevano compagnia. Una compagnia insopportabile, che la pizzicava su gambe e braccia, trasmettendole l’oncocercosi.
Quelle mosche nere hanno dato inizio al suo dramma: la pelle di Hauwa ha iniziato a prudere, l’infezione si è diffusa agli occhi, danneggiando gravemente la sua vista fino alla cecità. Nel villaggio nessuno disponeva di farmaci per curarla, nessuno ha potuto salvarla e impedire che la sua intera vita sprofondasse nel buio.
Un sogno è in pericolo
Oggi, a occuparsi di Hawua, è suo nipote Danjuma. Il bambino, ogni giorno dopo la scuola, va a prenderle l’acqua al fiume, le porta da mangiare, la accompagna ovunque guidandola con un bastone. Danjuma è diventato i suoi occhi.
Danjuma ha un grande sogno: da grande vuole diventare medico. Ma il suo sogno è in pericolo ogni giorno. Danjuma rischia di essere punto dalle mosche che portano l’oncocercosi, rischia come la zia di diventare cieco per sempre, di essere l’ennesima vittima di un dramma familiare che lascia ai più piccoli la pesante eredità di una tragedia senza fine.
Un farmaco per Danjuma
Il medicinale contro l’oncocercosi è l’ivermectina, un antiparassitario che può fermare il decorso della malattia. Danjuma ha già iniziato a prenderlo ma deve continuare a prenderlo ogni anno, non può e non deve smettere: questo è l’unico modo per impedire che anche lui diventi cieco.
Grazie all’aiuto dei sostenitori di CBM, ci stiamo prendendo cura del sogno di Danjuma, liberandolo dalla paura che la pastiglia che prende possa essere l’ultima.
Gli abbiamo promesso che lo salveremo dall’oncocercosi e dal buio di un futuro senza sogni. Manterremo la promessa!