222 milioni sono i minori vittime di emergenze e crisi prolungate che hanno bisogno di essere sostenuti nel loro percorso di istruzione. Education Cannot Wait è il Fondo Globale delle Nazioni Unite nato per supportare i sistemi educativi colpiti da gravi crisi.
Anche l’Italia è chiamata a contribuire e la Campagna Globale per l’Educazione, a cui noi di CBM aderiamo insieme ad altre organizzazioni, chiede al governo di impegnarsi a proteggere e promuovere il diritto all’educazione anche in contesti di emergenza, attraverso un primo contributo di 15 milioni di euro totali per i prossimi 4 anni al fondo Education Cannot Wait (ECW).
Education Cannot Wait si impegna a raggiungere il 10% dei bambini con disabilità, promuovendo interventi mirati per gli studenti con disabilità e l’inclusione.
L’educazione è un’emergenza che riguarda tutti e l’azione dell’Italia, attraverso gli strumenti della Cooperazione italiana, ora più che mai deve ampliarsi per raggiungere le bambine e i bambini in situazione di vulnerabilità intrappolati nelle emergenze e nelle crisi prolungate che hanno bisogno della nostra attenzione e del nostro sostegno urgente affinché possano godere del pieno ed effettivo diritto ad un’istruzione sicura, inclusiva e di qualità.
Emanuele Russo, Coordinatore italiano della Campagna Globale per l’Educazione.
Tra il 2016 e il 2022 ECW ha finanziato con oltre un miliardo di dollari l’istruzione di più di 7 milioni di bambini (solo nel 202 ECW ha raggiunto 3,7 milioni di bambini, bambine e adolescenti in 32 Paesi colpiti da crisi).
Secondo il report della coalizione italiana della Campagna Globale per l’Educazione l’impatto delle crisi sull’educazione riguarda:
- La sicurezza di insegnanti, studenti e studentesse e dei luoghi d’istruzione minacciata continuamente dai conflitti.
- L’aumento dei conflitti dal 2010 e del numero di sfollati: la guerra in Ucraina ha causato la più intensa emergenza umanitaria in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale,
- La compromessa sicurezza alimentare che sta trascinando milioni di persone alla fame.
- La crisi climatica come moltiplicatore di crisi e dalla quale dipende la nascita di nuovi conflitti con tutte le conseguenze già viste nei primi 3 punti.
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