In questo breve dialogo con l’arteterapeuta e psicoterapeuta Tiziana Luciani affrontiamo i temi della fragilità, della diversità e dell’imperfezione come tratti distintivi dell’essere umano e come risorse da valorizzare.

Ripercorriamo con Tiziana Luciani racconti, storie e caratteristiche di eroi ed eroine, scoprendo un nuovo modo per parlare di questi temi con i più piccoli, imparando a giudicare con meno severità le nostre stesse fragilità e aiutandoci con alcune letture utili per adulti e bambini.

Per continuare a parlare di questi temi con bambini e bambine tra i 5 e gli 11 anni vi proponiamo un’attività da realizzare in classe per far sperimentare un altro modo di guardarsi, esplorando il proprio aspetto attraverso un canale non convenzionale come quello del tatto e scoprendo caratteristiche che sono proprie, uniche, differenti da quelle di tutti i compagni e le compagne.

La diversità diventa sinonimo non solo di varietà, molteplicità, ricchezza, ma anche di confronto, rispetto di quello che si è e di quello che sono gli altri.

Autoritratto tattile

bambina disegna con matite colorate
  • Fase 1

Prima di procedere con il recupero dei materiali, ogni bambino partirà con l’esplorazione del viso ad occhi chiusi. Potete guidare l’esplorazione del viso suggerendo questo “percorso”: si parte dalla testa toccando i capelli, la fronte, le orecchie, gli occhi, le guance, il naso, la bocca e il mento. A ogni passaggio ci si soffermerà su tutte le caratteristiche del dettaglio considerato.

Per esempio, notando se i capelli sono corti, lunghi, lisci o ricci; se gli occhi sono sporgenti, piccoli o hanno le ciglia lunghe; se il naso è minuscolo, a patata o lungo e così via.

Materiali: cartoncino o 2 fogli A4 o contenitore di cartone da poter ritagliare, carta velina/plastica opaca/tulle/carta da forno, elastico (facoltativo), forbici, matita da disegno.

  • Fase 2

Dopo l’esplorazione i bambini avranno a disposizione un foglio o un altro supporto sul quale realizzeranno l’autoritratto tattile. Ogni bambino disegnerà il contorno del volto, per passare poi alla decorazione tridimensionale (con lana, carta, materiali da riciclo…) che rispetti il più possibile le osservazioni fatte con le mani. Probabilmente ai bambini verrà voglia di guardarsi allo specchio, ma si dovranno fidare solo delle mani e della loro memoria sensoriale. Non sarà necessario utilizzare dei colori che li rappresentino realmente, ma sarà importante scegliere il materiale che, al tatto, ricorderà le loro caratteristiche.

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Nella sezione “Coltiviamo l’inclusione” troverai tanti altri spunti, materiali didattici, consigli degli esperti per continuare ad affrontare le tematiche di solidarietà, inclusione ed empatia, dentro e fuori la scuola.

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