L’intervista
- Che cosa significa avere una disabilità fisica, in un piccolo villaggio remoto dell’Uganda?
È davvero una sfida. Rebecca non partecipa attivamente alla vita quotidiana della sua comunità.
Non può camminare per lunghe distanze, non può giocare con i suoi amici, andare a scuola e nemmeno aiutare la sua mamma nelle piccole cose di tutti i giorni. Gli abitanti del villaggio la guardano spesso con sospetto: pensano che non abbia nessuna capacità e nessun futuro.
- Come sarebbe stato il suo futuro se CBM non l’avesse trovata?
Rebecca avrebbe avuto un destino davvero difficile a causa della disabilità ma ora, grazie all’operazione che riceverà, potrà aiutare la sua mamma con il lavoro nei campi e nelle piccole attività domestiche.
Questa cosa non le sarebbe stata possibile perché la disabilità non solo l’avrebbe limitata nei movimenti, ma avrebbe continuato a provare tanto dolore al bacino, alle ginocchia, alle anche ad ogni passo.
- Come pensate ora di impostare il suo percorso di cure e riabilitazione?
Le verranno messi due gessi, dopodichè verrà operata e terrà un tutore per un mese e mezzo. Poi dovrà mettere delle scarpe speciali e iniziare la riabilitazione, che dovrebbe durare circa sei mesi. Gli esercizi che farà saranno molto importanti: con l’operazione, i piedini verranno messi nella giusta posizione, ma sarà solo la riabilitazione che ci garantirà che rimangano nella posizione corretta.